Un appuntamento interamente dedicato al ricordo del celebre cantautore Fabrizio De André si è svolto ieri sera nella Certosa di San Lorenzo a Padula nell’ambito della XXI edizione del Festival Luci della Ribalta.
Sono trascorsi vent’anni da quell’11 gennaio 1999, giorno della morte di Fabrizio De André. Da allora il cantautore genovese è diventato una vera e propria icona e il suo ricordo continua a vivere grazie alle canzoni lasciate in eredità alle nuove generazioni. De André è stato tra i primi a rivoluzionare il perimetro della canzone italiana dando voce a emarginati e derelitti.
L’obiettivo dell’evento, fatto di parole ed immagini, è stato quello di proporre un viaggio nella storia e nella musica di Fabrizio De André e nella memoria di tutti coloro che lo hanno amato. Un itinerario capace di emozionare differenti generazioni.
“La voce con cui canta De André – dichiara Dario Zigiotto, esperto di strategia della comunicazione e management artistico – supera qualsiasi resa, usa parole proibite e anche semplici da capire. La sua capacità di trasmettere la propria poesia cantando è qualcosa di realmente grande che affascina tutti dai più piccoli ai più grandi“.
“Questa è una giornata per vivere Fabrizio, non è una commemorazione – aggiunge Giovanni Vacca, antropologo e musicologo – È il modo in cui il cuore della poetica di De André intende continuare a farla pulsare affinché il messaggio di Fabrizio continui a scorrere. In rete è presente il discorso iniziale di De André al concerto del 1998 al Teatro Brancaccio, dove si soffermava sulla cultura zingara dicendo che quello che noi volgarmente oggi chiamiamo ‘zingaro’ era un popolo che proveniva dal sud-est parlando una lingua strana e che per lui era un popolo che girava il mondo e che meriterebbe il premio per la pace“.
L’evento si è concluso con i saluti dell’assessore Filomena Chiappardo che ha ringraziato per la presenza la Back Door Trio, che si è esibita in alcuni brani di De André, Giovanni Vacca e Dario Zigiotto che hanno ricordato il cantautore nella sua figura intellettuale.
– Elena Francesca Comuniello –