CRISTINA: “Nel mio desiderio di realizzarmi pienamente come donna sono spesso alla ricerca di modelli femminili in cui riconoscermi o da cui trarre ispirazione. Una ricerca continua che si evolve in parallelo con la mia crescita personale e professionale. Mentre da adolescente inseguivo mode e correnti di pensiero, con il tempo ho scoperto che esistono donne affermate nel sociale, nella politica, imprenditrici o libere professioniste, donne che non hanno voluto sacrificare la propria parte affettiva ed hanno quindi deciso di crearsi una famiglia, di avere figli pur continuando ad essere per i propri cari un esempio di energia ed intraprendenza oltre che di sensibilità. Con la maturità sono arrivata alla consapevolezza che ogni donna che incontro sul mio cammino, con la sua storia e le innumerevoli difficoltà e responsabilità che inevitabilmente ci vengono richieste, ha qualcosa da cui poter trarre insegnamento ed è un esempio da seguire“.
LILIANA: “La mia figura di riferimento femminile è senza dubbio Francesca Bellettini, brillante manager alla direzione di Yves Saint Laurent. Le sue caratteristiche che apprezzo sono la determinazione e la competenza che fanno diventare sempre di più l’azienda un punto di riferimento ed un marchio vincente”.
BARBARA: “Al di fuori del contesto familiare, una delle donne che a mio parere attualmente è un esempio da seguire è la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Non parlo di lei da un punto di vista politico ma come persona: sostanzialmente è una donna che si è costruita da sola e che con tenacia, ambizione e coraggio è arrivata ad un punto alto e ha raggiunto un obiettivo ben preciso, il suo”.
ANTONELLA: “Ci sono tanti esempi di donne coraggiose che hanno fatto la storia e che sono state capaci di combattere battaglie coraggiose in tutto il mondo. Credo che ogni volta che una donna è capace di portare avanti a testa alta le proprie convinzioni e non rinunciare ai propri sogni, diventa una donna da ammirare e un esempio da seguire, anche se non mi piace pensare che ancora oggi si debba fare distinzioni verso ‘donne’ capaci di fare la differenza. Mi piace pensare, invece, a ‘persone’ capaci di fare la differenza. Ma se dobbiamo fare qualche nome, e restando in Italia dove gli esempi non mancano, allora mi piace pensare a una donna, che ovviamente non ho conosciuto non per altro per ragioni storiche, che è sinonimo di forza e determinazione: Luisa Spagnoli. Lei ha fatto la storia imprenditoriale al femminile, oggi tutti la identifichiamo con il noto marchio di abbigliamento, durante le due guerre mondiali, infatti, si dedicò all’allevamento dei conigli d’angora per la produzione di lana d’angora per i filati. Da qui l’angora pregiata per l’abbigliamento usata poi dal marchio famoso in tutto il mondo. Ma Luisa Spagnoli era già una grande imprenditrice perché a lei si deve la Perugina, la nota azienda di cioccolatini: infatti fu proprio Luisa Spagnoli a inventare sia la caramella Rossana che i famosissimi Baci Perugina. Ecco, lei è un grande esempio nel campo dell’imprenditoria femminile agli inizi del Novecento. Si tratta di un esempio per restare in tema all’intervista, perché esempi di donne che hanno portato grandi cambiamenti ne abbiamo moltissimi, dalla Montalcini alla Montessori”.
LAURA: “Mi piace questa domanda perché ho l’opportunità di rendere omaggio e ricordare tutte le donne di straordinario spessore, e sono tante, che ho incontrato. Sono donne impegnate tantissimo nel loro lavoro che gestiscono con grande passione e cuore. Tanti sono i nomi di coloro che sono divenute un pezzettino del mio modello di riferimento. La relatrice della mia tesi, una donna che mi ha fatto toccare con mano quanto sia difficile, ma possibile, conciliare la vita lavorativa e familiare per una donna; un giorno raccontando qualche aneddoto della sua vita disse ‘Noi donne arrabattiamo un poco tutto ma arrabattiamo bene e facciamo tanto e tutto bene’. Avevo ventuno anni e per la prima volta, in un mondo che era ancora DOS, io apprendevo il concetto di multitasking che spesso accompagna le nostre giornate. L’avvocata che, in età più adulta, mi ha rappresentato il quadro di una donna che sceglie modelli di vita familiare diversi da quelli a cui è abituata e dava per scontati, ma vive in maniera autentica. E ancora, l’istruttrice che mi ha consentito di scoprire che spesso la paura è come le colonne d’Ercole, una volta superata c’è la libertà”.
ALESSIA: “Domanda originale e per nulla scontata. La donna che secondo me si è distinta per la determinazione, la costanza ed il senso di indipendenza è Margherita Hack, una donna spiccatamente intelligente che ha raggiunto il proprio credo con l’informazione e la ricerca continua, accettando l’altro al di là degli stereotipi. È stata una donna di rilievo nell’ambito scientifico ma soprattutto è stata colei che ha speso il suo sapere e la conoscenza per gli altri, affinché la cultura scientifica fosse fruibile a tutti. Dunque, la predisposizione verso l’altro e il senso di determinazione sono ciò che io spero di poter maturare nel tempo”.
ANTONIETTA: “Ho sempre pensato che una donna possa essere tutto: può essere imprenditore donna, amante, mamma, può unire o dividere. Nella nostra famiglia le donne sono state sempre il perno di tutto, in fondo le donne, tutte le donne, sono un esempio da seguire perché ognuna di loro affronta la vita e cerca di lottare per arrivare a vivere serena e a tenere unita la sua famiglia”.