Un semplice tampone orale è in grado di rilevare la predisposizione genetica alle intolleranze e sensibilità alimentari più comuni, come la predisposizione alla celiachia e l’intolleranza al lattosio.
Il test è disponibile presso il Centro Analisi Biochimica nelle sedi di Padula, Atena Lucana ed Olevano sul Tusciano ed è in grado di determinare, tramite analisi del DNA, la presenza o meno del gene HLA DQ2-DQ8, responsabile della celiachia.
La celiachia è una patologia autoimmune, indotta da una reazione immunitaria, a livello dell’intestino, verso una proteina del glutine (Gliadina) contenuta nel grano, nell’orzo e nella segale. Si riscontra molto frequentemente: un italiano su 100 è affetto da questa intolleranza ma circa l’80% dei casi non è stato ancora diagnosticato a causa della grande variabilità dei sintomi con cui si presenta la malattia. Si manifesta, inoltre, in soggetti geneticamente predisposti: i familiari di primo grado dei pazienti celiaci presentano un rischio di sviluppare una malattia celiaca pari a circa il 10-15% in più rispetto alla popolazione generale.
La malattia celiaca può portare a sintomi che possono essere debilitanti come diarrea, steatorrea, anemia, comparsa di malattie autoimmuni quali diabete mellito insulino-dipendente o tiroidite di Hashimoto oppure può portare a sintomi lievi difficili da ricondurre alla celiachia stessa.
Il test è dedicato a:
- chi ha un familiare affetto da Morbo Celiaco
- chi dopo esami sierologici ha ricevuto una diagnosi dubbia per Morbo Celiaco
- chi soffre di sintomi gastrointestinali, epatite, colon irritabile
- chi soffre di anemia da ferro, osteoporosi, dermatiti, stanchezza cronica
- chi perde peso senza causa apparente
L’intolleranza al lattosio, la più comune intolleranza enzimatica (ne soffre circa il 70% della popolazione mondiale) è invece l’incapacità di digerire lo zucchero presente nel latte. Prima di essere utilizzato dall’organismo il lattosio deve essere scisso in due zuccheri semplici: glucosio e galattosio. Per effettuare questa operazione è necessario l’enzima lattasi. Un deficit di tale enzima fa sì che il lattosio non digerito raggiunga il colon provocando richiamo d’acqua e di elettroliti nel lume intestinale, fermentazione batterica e formazione di acido lattico e acidi grassi a catena corta.
Il test è consigliato a tutti coloro che presentano sintomatologia tipica intestinale da malassorbimento per il lattosio (nausea, senso di gonfiore, crampi, meteorismo, disturbi intestinali o rash cutanei). La sintomatologia è dose-dipendente: maggiore è la quantità di lattosio ingerita più evidenti sono i sintomi.
E’ importante sottolineare che un’indicazione di predisposizione genetica alla celiachia e al lattosio non è indicativa dell’effettiva e conclamata presenza della patologia ma è un indicatore importante circa la possibilità di sviluppare la malattia in futuro consentendo quindi di adottare comportamenti alimentari utili ad evitarne le complicanze. Importante, quindi, una giusta prevenzione per evitare il rischio di sviluppare patologie più importanti.
Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 0975-74208 (sede di Padula) oppure allo 0975-71327 (sede di Atena Lucana).
– Claudia Monaco –