L’inizio della diagnostica allergologica può essere fatto risalire alla scoperta nel 1967 di una specifica classe di immunoglobuline, le IgE, nel siero di pazienti allergici, utilizzando test basati sull’uso di estratti allergenici. Una sostanza esogena, proteina o glicoproteina, capace di sensibilizzare l’organismo e di evocare una sua risposta allergologica è definita allergene.
Per fonte allergenica si definisce, invece, il “contenitore materiale” degli allergeni quale può essere il latte, il cane, il polline di una particolare specie vegetale. È importante precisare che non esistono IgE specifiche per la fonte allergenica, ma solo quelle dirette verso le molecole allergeniche contenute in tale fonte o più precisamente verso sequenze aminoacidiche di tali proteine chiamate epitopi.
Nella diagnostica di laboratorio vengono comunemente impiegati gli estratti allergenici, miscele di proteine provenienti dalla fonte allergenica, quali rilevatori delle IgE specifiche presenti nell’organismo. La stessa procedura di estrazione è responsabile di alcuni limiti associati all’uso di tali estratti. Tra tutti va menzionata la possibilità che alcune molecole allergeniche possano essere presenti a concentrazioni molto basse od essere addirittura assenti creando le premesse per delle false negatività al test. Da qui l’esigenza di accompagnare l’utilizzo degli estratti allergenici con uno strumento più standardizzato e controllabile. La purificazione delle molecole allergeniche da estratto, insieme alla possibilità di generare tali molecole in laboratorio a partire dall’isolamento del gene ha soddisfatto tale esigenza ed ha avviato l’allergologia molecolare. La combinazione dell’utilizzo degli allergeni molecolari con la tecnologia microarray, già in uso in precedenza nel campo della genetica, ha permesso lo sviluppo di test multipli per la valutazione simultanea delle IgE specifiche per molecole allergeniche purificate, naturali o ricombinanti generando un profilo allergologico personalizzato.
Tali sistemi risultano fondamentali nella diagnosi allergologica soprattutto nei casi in cui non ci sia un suggerimento clinico specifico di supporto che indirizzi nella ricerca o quando ci sia l’esigenza di escludere una problematica di tipo allergologico.
Il test ALEX è in grado di dosare le IgE specifiche simultaneamente per 300 allergeni sia estrattivi che ricombinanti. Esso permette la valutazione di un quadro quasi completo della sensibilizzazione di ogni paziente indagando possibili reazioni crociate (sensibilizzazione a fonti allergeniche differenti per presenza di proteine allergeniche omologhe). A tale riguardo è importante precisare che la sensibilizzazione ad un allergene non implica necessariamente una risposta allergica a tutte le fonti allergeniche contenenti tale allergene o suo omologo, per cui la personalizzazione del profilo che ci fornisce tale test è di fondamentale importanza al fine di attuare un opportuno intervento terapeutico evitando azioni non adatte che impattino inutilmente sulla qualità della vita del paziente.
E’ possibile aderire a tale iniziativa promossa dal Centro Analisi recandosi nelle sedi di Padula, Battipaglia e Atena Lucana tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle ore 7.00.