Marco Borrelli è stato ucciso con un secco fendente che ha reciso la carotide. Questo, in sintesi, il riscontro venuto fuori dall’autopsia, eseguita ieri mattina dal medico legale Adamo Maiese, sul corpo del 20enne assassinato giovedì sera a opera di Mrabet Nezar, italo-tunisino, amico della vittima.
Il fendente ha provocato un’emorragia interna che ha portato Marco alla morte nel giro di pochi minuti.
La salma è stata restituita ai familiari per dare modo di svolgere le esequie che si terranno oggi alle ore 16.00 nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, in piazza della Repubblica, ad Agropoli.
Proseguono intanto le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Agropoli, diretti dal Capitano Francesco Manna, tese a chiarire se l’omicida abbia agito da solo o servendosi di eventuali complici.
Nelle scorse ore un magrebino si è presentato in caserma per testimoniare che, due giorni prima dell’omicidio, Mrabet aveva già manifestato l’intenzione di uccidere il 20enne che era stato, a suo dire, una delle cause per le quali lui non era riuscito a ricongiungersi con Cristina, sua ex compagna, dalla quale aveva avuto due figli, fidanzata da circa un mese con Marco.
– Paola Federico –
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