“Ha cercato di resistere ai colpi inferti“. Così l’avvocato Leopoldo Catena dopo l’autopsia effettuata questo pomeriggio al “San Luca” di Vallo della Lucania sul corpo della povera Annalisa Rizzo, la 43enne dipendente di banca trovata senza vita ieri mattina insieme al marito, il 63enne Vincenzo Carnicelli, nella loro abitazione di via Donizetti ad Agropoli.
Dopo l’allarme lanciato dai familiari della donna i Carabinieri della locale Compagnia, diretti dal Capitano Giuseppe Colella, insieme a quelli del RIS di Salerno si sono recati nell’appartamento in cui si è consumata la drammatica vicenda. Annalisa e Vincenzo hanno smesso di vivere dopo una lite e in casa sono stati trovati un coltello da cucina e un taglierino, quest’ultimo tra le mani della donna, sporchi di sangue.
Al vaglio degli inquirenti l’ipotesi di femminicidio-suicidio, dato che i due si stavano anche avvicinando alla separazione coniugale che, probabilmente, ha potuto creare tensione nella coppia.
L’autopsia sui corpi di marito e moglie è stata effettuata dal medico legale Adamo Maiese, incaricato dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania. Era presente il consulente di parte scelto dai familiari della donna, il dottor Gabriele Casaburi di Salerno.
Sulla salma di Annalisa sono stati riscontrati 10 fendenti, la maggior parte provocati per autodifesa e dunque distribuiti su mani, avambracci e uno alla spalla. Il colpo letale, però, è quello inferto alla giugulare con il coltello da cucina. La 43enne sarebbe morta per dissanguamento e soffocamento a causa del copioso sangue ingoiato.
Sul corpo del marito, invece, è stato trovato un solo colpo letale, quello tra gola e nuca.
Come sottolineato anche dall’avvocato Catena, a cui l’incarico è stato conferito dal padre e dal fratello di Annalisa, la donna sarebbe morta nella tarda serata tra domenica e lunedì e non ieri mattina, quando invece lei e il 63enne sono stati trovati senza vita dai parenti. Infatti nello stomaco della donna c’erano ancora i resti del cibo della cena, non digeriti perchè verosimilmente è intervenuta la morte.
La lite tra i due sarebbe scoppiata al rientro a casa di Annalisa nella tarda serata di domenica. Marito e moglie hanno litigato dapprima in cucina, anche se i corpi esanimi sono stati trovati in camera da letto.
Oltretutto il sangue trovato a terra non era fresco ma già secco, segno che era stato versato già da qualche ora. Resta da chiarire come mai la figlia 13enne della coppia, presente nell’appartamento quando si stava consumando il delitto, non abbia sentito cosa stava accadendo. Dalle prime ricostruzioni, infatti, la ragazzina sarebbe stata svegliata in camera sua ieri mattina dai familiari dopo che i cadaveri erano stati già scoperti.
La stessa, nel frattempo, è stata affidata ai suoi tutori, che sono i nonni materni. Nelle prossime ore le salme di Annalisa e Vincenzo verranno rilasciate ai familiari per consentire le esequie.
- Articolo correlato:
Tragica morte di Annalisa Rizzo e Vincenzo Carnicelli ad Agropoli. Oggi l’autopsia