Continuano a manifestare gli agricoltori in tutta Europa. Rappresentanti del comparto salernitano e Coldiretti sono andati ieri ad affermare le proprie ragioni a Bruxelles.
Coldiretti sottolinea che sono andati davanti al Parlamento europeo “per combattere per una Politica Agricola Europea affinché diventi vicina agli agricoltori. Basta falsi ambientalismi, basta abbandono della terra, occorre tornare a produrre cibo non più assurdi vincoli e cecità del futuro agricolo italiano”.
Gli agricoltori hanno portato limoni dalla Campania sotto sotto la sede del Parlamento europeo dove si è tenuta ieri la riunione dei ministri dell’agricoltura e la contestuale manifestazione di protesta alla quale ha preso parte anche una delegazione della federazione regionale guidata dal presidente Ettore Bellelli alla quale hanno partecipato 200 produttori della regione.
Gli agricoltori combattono le politiche europee che, secondo loro, hanno fortemente penalizzato anche i produttori della Campania. Il presidente fa riferimento ad esempio “al prezzo di un chilo di limoni che vengono corrisposti all’agricoltore 0,30 centesimi mentre il consumatore finale li acquista ad un prezzo di 1,49 euro determinando una percentuale di incremento del 400% e questo, da un lato, rende difficile la vendita sul mercato e, dall’altro, crea la disaffezione dei produttori dal mondo agricolo con il conseguente rischio di spopolamento delle campagne”.
“Siamo a Bruxelles per tutelare le nostre produzioni tipiche che restano il valore aggiunto dell’ agricoltura campana e italiana: quello dei limoni è solo un esempio di quello che sta avvenendo in tutte le produzioni italiane – afferma Bellelli – In questa particolare congiuntura economica, le nostre aziende continuano a perdere marginalità: occorrono quindi delle misure a sostegno proprio per rendere le aziende ancora competitive. Chiediamo inoltre, insieme al presidente nazionale Ettore Prandini, una rivisitazione della Politica Agricola Comunitaria che la renda più snella, più vicina a quelle che sono le esigenze del mondo dell’imprenditoria agricola”.
In conclusione la domanda che si pongono gli agricoltori, assieme a Coldiretti “ma può essere una strategia europea far chiudere le stalle? Può essere una strategia pagare gli agricoltori per non produrre? Può essere una strategia lasciare devastare i campi dalla fauna selvatica?”.