È stata presentata ieri a Padula l’iniziativa “Adotta un documento” per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio dell’archivio della chiesa “San Michele Arcangelo” in essa custodito.
Si tratta di preziosi documenti dell’archivio parrocchiale che raccontano la storia ed il vissuto quotidiano del territorio. Documenti e pergamene parrocchiali hanno subìto danni provocati dal tempo e necessitano di un urgente intervento di restauro: per questo motivo la parrocchia di San Michele Arcangelo e il Museo del Cognome hanno avviato il progetto coinvolgendo la cittadinanza. Un patrimonio importante, ricco di storia e spunti anche per il compianto Arturo Didier, storico rinomato e cultore d’arte, che proprio nell’archivio padulese trovò spunti per la sua certosina attività di ricerca della pubblicazione “I Regesti delle pergamene di Teggiano”. Si tratta di diverse unità archivistiche che partono dal XIV secolo in poi.
Presenti, tra gli altri, il Vicario diocesano e parroco della chiesa madre di Padula, don Giuseppe Radesca, il Cancelliere Vescovile e parroco della chiesa “San Nicola dei Latini” di Polla, don Luigi Terranova, la vicesindaca di Padula, Caterina Di Bianco, il direttore del Museo del Cognome di Padula, Michele Cartusciello, il professore Vincenzo Maria Pinto, l’assessore Antonio Fortunati, il Circolo Sociale “Carlo Alberto 1886”, il Forum dei Giovani, l’associazione Amici del Presepio sezione “P. Gallo” ed il professore Giuseppe Di Mieri.
“Negli anni siamo stati più volte frequentatori dell’archivio, ricco di documenti non solo ecclesiastici ma anche della storia di Padula. Il primo impegno è condividere questo archivio – ha affermato don Giuseppe Radesca – vogliamo rilanciare questo percorso, basandoci anche sul lavoro svolto circa 30 anni fa dal professore Didier. Si tratta del restauro di 124 pergamene, più una in parte restaurata”.
“Un plauso all’iniziativa – il commento della vicesindaca Di Bianco – Dopo tanti tentativi si è riusciti a trovare una strada giusta. Recuperare e conservare un patrimonio librario significa recuperare la storia di Padula e del territorio. Troviamo uno scorcio della nostra cultura e della nostra società. Ci sono documenti che non riportano sacramenti ma anche, ad esempio, l’economia”.
Anche don Luigi Terranova ha plaudito all’iniziativa sostenendo che “un Cancelliere è colui che deve custodire tutto in una Diocesi, guarda al passato e si proietta al futuro. Avevo sempre coltivato l’attenzione per l’archivistica, trasmessa da mio padre. Un documento è un insegnamento, troviamo la storia ma anche la memoria. Il recupero non è semplicemente un fatto artistico ma è quello stupore che ti mette in collegamento con chi l’ha redatto. L’archivio parrocchiale è vita, non solo un nome scritto”.
Intervento tecnico del professore Pinto che ha sostenuto come nel tempo si siano accumulati tanti documenti che riguardano l’andamento storico “perché questa era la chiesa più importante del territorio”. Un invito a contribuire all’iniziativa, infine, è giunto da Michele Cartusciello che oltre a consegnare un assegno a don Giuseppe per sostenere l’adozione, ha aggiunto: “Se avete in casa documenti che possono appartenere all’archivio parrocchiale o comunale consegnateli. Adotta un documento significa anche un occhio di riguardo ai nostri anziani, archivi viventi. Ascoltiamo le loro storie”.
I cittadini, dunque, potranno adottare un documento che necessita di restauro attraverso donazioni: completato il restauro, i documenti saranno conservati all’interno dell’archivio parrocchiale e resi consultabili. Il nome del benefattore sarà riportato sulla cartella nella quale sarà conservato il documento restaurato creando così, come sottolineato dagli organizzatori, “un archivio nell’archivio”.
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