Tramite i social network adescavano minorenni che, successivamente, venivano pagati per consumare rapporti sessuali. Questo il frutto delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Potenza che hanno condotto all’arresto di tre persone nell’ambito di un’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Policoro.
Tra i tre, ora agli arresti domiciliari, c’è anche don Antonio Calderaro, parroco della chiesa di San Giuseppe di San Costantino di Rivello. Il prete è stato sospeso “a divinis” ed esonerato dalle sue funzioni e da ogni attività sacerdotale dal vescovo della diocesi di Tursi-Lagonegro Monsignor Francesco Nolè. Quest’ultimo ha conferito l’incarico all’avvocato Nicola Gulfo “per l’esperimento di ogni azione a tutela dell’immagine della Diocesi“.
Il gip della Procura potentina ha emesso anche un provvedimento di obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altre cinque persone.
Le indagini, risalenti al 2013, hanno preso avvio dalla denuncia presentata dalla sorella di un minorenne, allarmata dal fatto che il fratello prendesse appuntamenti con persone conosciute online. Il ragazzo, ascoltato in presenza di uno psicologo, ha ammesso di aver incontrato alcuni adulti e di essere stato oggetto di rapporti sessuali.
– Chiara Di Miele –