Chiedono all’Asi (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale) di annullare il bando di assegnazione dei lotti, i sindaci del cratere che ieri si sono riuniti nella Comunità Montana Alto-Medio Sele per deliberare all’unanimità l’ennesimo documento contrario alla delocalizzazione delle fonderie Pisano a Buccino e nella Valle del Sele.
Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa, quando si è chiuso il bando pubblico di assegnazione dei lotti industriali dell’Asi nell’area de cratere. Alla gara hanno partecipato diverse aziende che hanno presentato nove offerte per i vari lotti in vendita nella aree industriali di Buccino, Contursi Terme, Palomonte e Oliveto Citra.
Il lotto più grande finito all’asta è l’ex stabilimento della Metalli e Derivati a Buccino, occupato successivamente, dalla Vetreria Palmese. Un’ipotesi, quella della possibile delocalizzazione delle Fonderie a Buccino, che ha messo sul piede di guerra il sindaco di Buccino, Nicola Parisi, che si dimesso dal Pd e che annuncia barricate.
“Presenteremo un ricorso contro l’Asi e le Fonderie Pisano – ha spiegato Parisi – chiederemo all’Asi di annullare il bando di assegnazione di lotti. Non si possono subire le decisione dall’alto”.
Un “No” alle Fonderie che è stato ribadito ieri dai sindaci del territorio che sono pronti a dimettersi e occupare la zona industriale.
Forti le parole del sindaco di Oliveto Citra, Carmine Pignata: “Questo è il chiaro fallimento della politica. Sono pronto a consegnare la mia fascia tricolore al Prefetto per dire ‘No’ alle fonderie sul nostro territorio. È il momento di riprenderci le nostre aree industriali”.
Non sono mancati i momenti di tensione tra gli esponenti del Comitato “No inceneritore”, il presidente dell’associazione Paese Mio, Gregorio Fiscina e i sindaci della Comunità Montana, poiché è stato vietato al pubblico di intervenire.
– Mariateresa Conte –