Dopo un giorno di tregua, è tornata la paura a Venezia dove l’acqua alta oggi ha sfiorato i 160 centimetri. Piazza San Marco si è abbondantemente allagata e il sindaco Luigi Brugnaro ne ha disposto la chiusura.
Una marea da codice rosso, dopo i picchi eccezionali registrati negli ultimi giorni, testimoniata anche da una famiglia di Teggiano che in questo fine settimana si trova proprio a Venezia per prendere parte ad una cerimonia.
“L’acqua stamattina è salita molto rapidamente, intorno alle 10.00 eravamo già a 140 centimetri e sul manto stradale c’erano circa 40 centimetri d’acqua, soprattutto nei punti più declivi, tipo Piazza San Marco”. Così ha raccontato il medico pediatra di Teggiano Luigi D’Alvano che si è recato a Venezia con la famiglia per partecipare ad un evento che non si è potuto tenere proprio a causa dell’alta marea.
“Un po’ ci sono abituati qui all’acqua alta – ha proseguito – però questa situazione crea diversi disagi. Le botteghe a pianterreno sono quelle che soffrono di più. Le piccole attività, quelle artigiane sono le più colpite. Inoltre anche alcune chiese subiscono i danni dell’acqua alta. Piazza San Marco si allaga molto facilmente e in questi giorni ci vogliono gli stivali da pescatore per transitarvi”.
Con il pediatra teggianese, la figlia Laura che vive a Venezia da qualche anno e che si trovava in città la sera di martedì scorso, quando si è registrato il picco di 187 centimetri. “Quella sera – ha raccontato – ero uscita per andare a teatro con una mia amica, sapevamo che il livello della marea si sarebbe alzato e avevamo gli stivali, ci eravamo preparate. Erano attesi 140 centimetri. In teatro non abbiamo sentito le sirene che avvisavano dell’acqua alta, eravamo totalmente isolate. Alla fine dello spettacolo abbiamo visto che fuori l’acqua era molto più alta di quanto ci aspettavamo. Consultando l’apposita App abbiamo quindi verificato che non c’erano gli attesi 140 centimetri, ma erano ben 187. Non potevamo nemmeno pensare di uscire dal teatro, dunque siamo rimaste bloccate all’interno per circa un’ora e mezza per aspettare che l’acqua cominciasse a scendere”.
Laura ha raccontato anche di aver avuto, quella sera, insieme all’amica, una serie di difficoltà per rientrare a casa, in quanto le strade erano allagate e impercorribili. “Una marea inaspettata. – ha detto – Mentre tornavamo a casa, intorno alla mezzanotte, c’erano già tanti negozianti che cercavano di mettere in salvo la merce, si sentivano gli allarmi saltati e l’illuminazione pubblica in alcuni punti della città non c’era. E’ stato un danno enorme per la città. Vivo qui dal 2016 e quella di quest’anno è stata sicuramente la marea più alta e spaventosa a cui ho assistito”.
– Antonella D’Alto –