Le Acli salernitane, attraverso il motto “#vogliamoesserci” intendono promuovere l’azione a valere sui Fondi del cinquepermille dell’annualità 2018 che ristorerà una cifra importante (10.000 euro) per sostenere la mancata attività delle strutture di base penalizzate in questo tempo di pandemia.
“Una situazione molto grave – dichiara il Presidente provinciale Daniele Manzolillo – che rischia di cancellare per sempre una storia di prossimità lunga 75 anni. Ormai sono mesi che il Governo con scelte incomprensibili perché controverse, attua misure discriminanti nei confronti di luoghi di presidio sociale, che rappresentano in molti territori, unici luoghi di animazione e tenuta della coesione sociale! Un impegno economico importante quello deliberato, che segue l’assegnazione di ristori per un valore di 2.500 euro a valere sul Fondo di primo intervento erogato dalla sede provinciale a luglio 2020”.
“Ad oggi, circostanza mai registrata in provincia – aggiunge Gianluca Mastrovito, che cura lo sviluppo associativo – non è stata emessa una sola Tessera, segno della preoccupante paralisi sociale in cui siamo piombati. Eppure, tutte le nostre strutture di base all’indomani del primo lockdown, hanno investito risorse ed energie, non solo per adeguare gli ambienti con i presidi di contenimento del virus ma anche adottato protocolli di sicurezza certificati, per disciplinare le condotte di partecipazione. Ciò nonostante, ancora oggi assistiamo ad un trattamento discriminante nell’applicazione delle misure, considerando le nostre attività più nocive a parità di limiti e modalità di quelle consentite agli esercizi commerciali. Abbiamo pur apprezzato il Fondo straordinario di 70 milioni previsto per gli enti del Terzo settore, ma crediamo siano insufficienti e rischino di arrivare troppo tardi”.
“Il Governo, se non è in grado di fornire ristori – conclude il Presidente Manzolillo – ci consenta di riaprire, anche solo parzialmente e quantomeno per quelle attività che oggi sono consentite in zona gialla ai soggetti profit; questo per loro significherebbe quantomeno sopravvivere. Nel silenzio più assordante, si sta consumando la diffusione di una solitudine sociale pericolosa, che avrà conseguenze in termini di inclusione e disuguaglianze ampliando così vulnerabilità economiche, educative e relazionali”.
– Claudia Monaco –