Dario Vassallo dopo l’assassinio del fratello Angelo, conosciuto come il “Sindaco Pescatore”, era stato denunciato da otto carabinieri che nel 2010 prestavano servizio nella Stazione di Pollica. I militari si sentirono diffamati da una frase che Dario avrebbe pronunciato alcuni giorni dopo la morte del fratello: “Mio fratello era solo. Mi aveva confidato che i Carabinieri del posto erano una nullità”.
Il Pubblico Ministero aveva chiesto la condanna ad un anno e due mesi, ma i Giudici del Tribunale di Vallo della Lucania lo hanno assolto perché il fatto non sussiste.
“Questa sentenza è solo uno dei tanti e innumerevoli problemi che durante questi lunghi 8 anni io e mio fratello Massimo abbiamo affrontato – commenta dopo l’assoluzione Dario Vassallo – Mi risulta alquanto particolare che carabinieri della caserma di Pollica mi abbiano querelato per cose da me dette dopo due giorni dall’uccisione di Angelo e che a questa prima querela ne siano seguite altre quattro, fatte da parte di carabinieri che lavoravano a Pollica nei giorni dell’uccisione di Angelo o che soggiornavano in quei giorni ad Acciaroli o solo perché originari di Pollica. Mi risulta strano che la Procura di Vallo della Lucania abbia dato seguito a tale querele. Quando da ragazzo facevo il pescatore con mio padre e i miei fratelli, la cosa più noiosa era l’attesa, ho imparato ad apprezzare anche questo momento lungo 8 anni. Siamo solo all’inizio, la storia non si può arrestare.
– Annamaria Lotierzo –