“Non doversi procedere perché il fatto non costituisce reato“. Con questa motivazione, il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lagonegro, ha prosciolto dall’accusa di calunnia Francesco Piro, di Lagonegro, consigliere regionale della Basilicata in quota Forza Italia.
La decisione del gup è arrivata dopo l’udienza preliminare, a seguito delle accuse mosse dalla Procura. L’accusa, nel dettaglio, riguardava la simulazione di un investimento da parte di Piro dall’auto alla cui guida si trovata il presidente di un’associazione civica di Lagonegro.
Fatti risalenti, secondo l’accusa, ad ottobre 2019, avvenuti nei pressi di via IV Novembre, in pieno centro cittadino a pochi passi dall’ufficio postale. Piro, secondo quanto riportato nella richiesta di rinvio a giudizio, “accusava l’uomo falsamente del reato, pur sapendolo innocente“. Le indagini si sono avvalse anche di testimonianze di persone presenti all’epoca dei fatti.
Alla base delle ruggini tra le parti ci sarebbero alcune divisioni politiche.
Nessuna simulazione o reato quindi da parte del consigliere regionale Francesco Piro che, sin dallo scorso novembre – quando ebbe notizia della richiesta di rinvio a giudizio – si è sempre detto fiducioso ed in attesa del non luogo a procedere. Decisione che è arrivata nelle ultime ore a seguito della sentenza emessa dal gup di Lagonegro, che ha sciolto ogni riserva dichiarando il non luogo a procedere.
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