E’ accusato di essersi appropriato di oltre 200mila euro di risparmi di alcuni anziani del Potentino. Per questo motivo, un impiegato di Poste Italiane di Potenza, già arrestato il 16 giugno dello scorso anno dalla Guardia di Finanza, rischia una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, così come richiesto dal Pubblico Ministero del capoluogo lucano.
La richiesta arriva a seguito del procedimento penale a cui l’impiegato postale, oggi 33enne, è stato sottoposto dopo l’arresto dell’anno scorso su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari. L’uomo è accusato di appropriazione di circa 230mila euro. Soldi di alcuni anziani che avevano i conti negli uffici postali di Potenza, Pignola e Trivigno.
La richiesta di condanna è stata avanzata dal Pubblico Ministero Sarah Masecchia, a conclusione del procedimento penale svoltosi davanti al Collegio penale del Tribunale di Potenza presieduto dal giudice Rosario Baglioni. L’uomo venne arrestato per le accuse di circonvenzione di incapace, falso, accesso abusivo al sistema informatico, riciclaggio e truffa.
Secondo l’accusa, durante il servizio negli uffici postali avrebbe, dal 2014 in poi, convinto alcuni anziani con raggiri di vario genere tra libretti e buoni fruttiferi, a recuperare una somma di denaro tramite prelievi, trasferimenti e anche l’utilizzo di alcune carte delle Poste. Da parte dell’accusa anche la contestazione di aver sottratto dei soldi da una polizza assicurativa.
Nel procedimento penale è intervenuta anche Poste Italiane, che ha sottolineato tramite il legale l’assenza di responsabilità da parte della società. Per fine novembre dovrebbe arrivare la decisione del Collegio sulla richiesta di condanna.
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