Regole più rigide per gli enti e i cittadini sul gioco d’azzardo. Stato e Regioni, infatti, hanno raggiunto un accordo che mira a dimezzare le sale da gioco entro 3 anni e a diminuire di un terzo le slot machine presenti sul territorio nazionale. Il settore genera attualmente un giro d’affari di 95 miliardi di euro e un incasso di 10 miliardi all’anno per l’erario.
Le Regioni giocheranno un ruolo essenziale nel riordino del gioco d’azzardo, in quanto potranno mantenere le proprie normative se prevedono una tutela maggiore rispetto a quelle nazionali. Anche i Sindaci ricopriranno un ruolo di prim’ordine nel settore dei giochi, perchè avranno la possibilità di stabilire fasce orarie di chiusura dei punti di gioco e una distanza minima da rispettare per la loro installazione rispetto a luoghi sensibili come chiese e scuole.
Anche i requisiti per ottenere la certificazione di Stato saranno più stringenti: le sale di gioco e i punti vendita dovranno identificare i clienti, installare impianti di videosorveglianza e garantire la presenza di addetti, con formazione specifica sul tema, alla lotta all’azzardo patologico.
Dopo l’accordo istituzionale Stato-Regioni è previsto un forte ridimensionamento in tutta Italia. Le sole slot rottamate in Campania entro l’anno prossimo saranno circa 11mila.
Si tratta della regione che occupa il primo posto nell’ambito di raccolta scommesse, in quanto detiene 2.760 punti vendita, corrispondenti a circa il 20% della distribuzione nazionale. I cittadini campani spendono in giochi d’azzardo circa 6 miliardi e 226 milioni di euro, pari al 9% della spesa totale nazionale.
Per quanto riguarda nello specifico i numeri del gioco d’azzardo, la Campania sale sul podio al terzo posto, dopo Lombardia e Lazio, con con 537 sale da gioco, 4505 videolottery e 32mila slot machine. Solo a Salerno si trovano 8mila slot. Record anche per il numero dei giocatori d’azzardo minorenni, che coprono una percentuale di circa il 58% degli studenti, rispetto al 47% della media nazionale.
– Maria De Paola –