La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal GIP di Salerno il 28 febbraio, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di Franco Falcone per i reati di abuso di ufficio e tentata concussione.
La vicenda trae origine dalla indagine per l’assegnazione dei posteggi fuori mercato nel comune di Battipaglia, nella quale Falcone era già stato coinvolto. Il 16 giugno era stata data esecuzione ad analoga ordinanza per i medesimi fatti nei confronti di un consigliere comunale della Città di Battipaglia (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio comunale), Francesco Falcone, omonimo e parente di Franco Falcone.
Le indagini, eseguite dai Finanzieri della locale Tenenza, erano scaturite da un controllo effettuato nei confronti di un operatore commerciale itinerante, finalizzate ad accertare la regolare occupazione dell’area di suolo pubblico presso la quale lo stesso esercitava l’attività.
Gli episodi oggetto di contestazione attenevano al provvedimento concessorio relativo all’occupazione di suolo pubblico del posteggio fuori mercato in via Belvedere a Battipaglia divenuto oggetto di contesa tra due privati cittadini, entrambi interessati a beneficiare dell’autorizzazione comunale per esercitare nella zona l’attività di somministrazione al pubblico di cibi e bevande.
In particolare, dagli accertamenti era stato possibile ipotizzare, allo stato degli atti, che un dirigente comunale, dietro pressioni esercitate dal consigliere, con un nuovo provvedimento amministrativo avesse concesso la stessa area al parente Franco Falcone, nonostante fosse stata presentata dall’imprenditore primo assegnatario richiesta di proroga della concessione avanzata e che fossero stati disposti ripetuti controlli nei confronti del legittimo assegnatario della concessione, al fine di indurlo ad abbandonare l’area assegnatagli.
Tale ricostruzione, accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari, aveva condotto all’emissione del provvedimento cautelare nei confronti di Francesco Falcone, nei cui confronti era stata successivamente esercitata l’azione penale con il rito del giudizio immediato. Il relativo è in corso.
All’esito delle indagini preliminari nei confronti degli altri indagati, tra i quali due ufficiali della Polizia Locale (di cui uno ora in pensione), di due funzionari dell’ufficio SUAP di Battipaglia e di Franco Falcone, è stata esercitata l’azione penale con il rito ordinario. Il relativo procedimento si trova in fase di udienza preliminare.
Il provvedimento cautelare di oggi si fonda sull’ipotesi, ritenuto allo stato dei fatti fondata dal Giudice per le Indagini Preliminari, che Franco Falcone, nei confronti del quale non erano state ravvisate inizialmente esigenze cautelari, si sia reso responsabile di attività tese ad inquinare le prove del procedimento, in quanto finalizzate ad ostacolare la libera deposizione di Francesco Siani, denunciante e principale testimone dell’accusa nel dibattimento a carico di Francesco Falcone.
All’uomo è stato contestato di avere aggredito, pochi giorni prima dello svolgimento dell’udienza istruttoria, la persona offesa dal reato e di averla percossa con il chiaro scopo di indurla a desistere dal deporre. Particolare valore, nel provvedimento cautelare, è stato attribuito al fatto che l’udienza dibattimentale a carico di Francesco Falcone si sia celebrata a porte chiuse, dopo l’allontanamento dall’aula di Franco Falcone, che si era recato in Tribunale con lo scopo di incutere timore a Francesco Siani nel corso della testimonianza.
Dopo gli accadimenti in pubblica udienza, peraltro, Franco Falcone ha depositato una querela a carico di Francesco Siani, rappresentando una versione dei fatti diametralmente opposta, e dichiarando di essere stato lui la vittima di aggressione a mano armata posta ad opera di Siani.
Il giudice, conformemente alle richieste della Procura, ha ritenuto non vera la versione, inserendola in un generale proposito di condizionare la realtà processuale.
I fatti contestati, che dovranno essere evidentemente oggetto di accertamento dibattimentale, hanno condotto a ritenere sussistenti le esigenze cautelari correlate alla tutela della genuinità della prova ed al pericolo di reiterazione del reato con riferimento ai reati originariamente contestati a Franco Falcone.