Si conclude con cinque assoluzioni e un patteggiamento il processo che vedeva tra gli imputati l’ex sindaco di Muro Lucano, Gerardo Mariani, accusato di concorso in abuso di ufficio.
Mariani e le altre cinque persone (un dirigente del Comune, tre revisori dei conti e la rappresentante di un’azienda agrituristica) erano state rinviate a giudizio a novembre del 2020, a seguito di un’indagine portata avanti dalla Procura della Repubblica di Potenza, riguardo all’accusa di abuso di ufficio per l’organizzazione di una manifestazione in programma a Muro Lucano nel mese di agosto del 2014.
Mariani e altri indagati erano accusati, nello svolgere le loro funzioni, di aver violato il dovere di imparzialità e di quanto indicato nel capitolato tecnico di un bando pubblico di gara indetto dal Comune per la realizzazione di una manifestazione denominata “Festa dell’Appennino”. Il bando riguardava proprio il servizio di esecuzione ed organizzazione di questa iniziativa. Secondo l’accusa mossa dal pubblico ministero nei confronti delle sei persone “era stabilito chiaramente che non sarebbe stato pagato alcun compenso all’operatore economico aggiudicatario della gara”. Ma nonostante ciò è stato riportato nel decreto di rinvio a giudizio “procuravano al titolare di un’azienda un ingiusto vantaggio patrimoniale consistito nel pagamento di una fattura di poco più di 14mila euro”. Ma a seguito del procedimento penale e delle varie udienze davanti al Collegio presieduto dal giudice Rosario Baglioni, è stata emessa sentenza assolutoria nei confronti degli indagati.
In particolare, nei confronti di Mariani (difeso dagli avvocati Loredana Satriani e Gervasio Cicoria) e della rappresentante dell’azienda agrituristica (Anna Maria Mangone) assoluzione per non aver commesso il fatto, mentre per i tre revisori dei conti (Pasqualina Lamorte, Maria Giuseppina Scazzariello e Carmelina Coiro) assoluzione perché il fatto non sussiste. In fase di udienza preliminare, aveva già patteggiato un dirigente del Comune, Mauro Giosa. L’Ente, inoltre, si era costituito parte civile nel procedimento. “Costituzione – ha specificato il sindaco Giovanni Setaro – non per colpire qualcuno, ma doverosa al fine di tutelare l’Ente da un danno erariale vista anche la condanna, con il patteggiamento, di un ex dipendente comunale”.
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