Si trova nel Carcere di Vallo della Lucania il medico in servizio presso l’ospedale “Ruggi” di Salerno condannato dalla Corte di Cassazione perchè costrinse una paziente a subire atti sessuali durante una visita. L’uomo si è recato spontaneamente nella casa circondariale dove dovrà scontare 3 anni di reclusione. Immediatamente esecutiva la sentenza con la quale i giudici hanno rigettato il suo ricorso, confermando così la condanna che gli era stata inflitta a settembre dalla Corte d’Appello.
Il professionista dovrà anche pagare 3000 euro per le spese processuali e risarcire la vittima che si è costituita parte civile ed è stata difesa dagli avvocati Giuseppina Caliendo e Federica Giordano.
Lo stesso medico di recente è stato rinviato a giudizio, sempre con l’accusa di violenza sessuale, perchè avrebbe abusato di un’altra paziente, una donna di Capaccio Paestum, che ha denunciato di aver subito atti sessuali nel corso di una visita medica.
Per quanto concerne invece il procedimento che si è concluso da poco davanti ai giudici della Cassazione, tutto ha preso il via dalla denuncia di una paziente salernitana che nel 2019 fu vittima di abusi sessuali nell’ambulatorio della Radiologia del “Ruggi”. Per gli inquirenti la donna si sarebbe trovata in uno stato di soggezione psicologica senza potersi aspettare che il medico potesse approfittare del suo ruolo.
“Successivamente al successo in Corte d’Appello ben immaginavo il successivo ricorso in Cassazione. Ovviamente l’imputato aveva tutto da perdere ed è andato fino in fondo e ancora una volta nel corpo del ricorso per Cassazione hanno tentato di mettere in dubbio l’attendibilità della persona offesa – spiega ad Ondanews l’avvocato Giuseppina Caliendo -. E hanno cercato ovviamente di smontare totalmente la sentenza della Corte d’Appello. Non le nego che quando la parte civile ha letto insieme a me il ricorso è andata nel panico avendo paura che la verità non venisse a galla e non ci sarebbe stata giustizia. Io e la mia collega, l’avvocato Giordano, abbiamo rassegnato delle conclusioni di parte civile che riuscissero in qualche modo a smontare le ragioni portate avanti dalla controparte e abbiamo consolidato la veridicità di quanto dichiarato dalla parte civile allegando (sapendo di non poterlo fare) documentazione dimostrativa a supporto. Ma onestamente credo che il quadro sia stato ben chiaro fin dall’inizio alla Suprema Corte, così come lo è stato alla Eccellentissima Corte d’Appello, nella persona del Presidente Clemente, che aveva scritto una sentenza meravigliosa. C’è stato un lavoro molto importante e faticoso da parte di tutti noi avvocati e giudici e la parte civile ha dovuto sopportare tanto e troppo. È una vittoria grandiosa! Sono molto contenta”.
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