La sentenza di condanna per don Livio Graziano, il sacerdote alla guida di una comunità di Prata di Principato Ultra, in provincia di Avellino, è diventata definitiva. Don Livio, infatti, era stato condannato ad otto anni di reclusione per gli abusi su un minore del Salernitano.
L’accusa a suo carico è di atti sessuali su minore in quanto ha abusato di un 13enne della provincia di Salerno, oggi 16enne, che aveva in cura nella sua struttura dove diceva di curare ansia, depressione e disturbi alimentari. Secondo le indagini, nel 2021 ha abusato più volte del ragazzino che aveva trascorso l’estate nella struttura della cooperativa sociale che il sacerdote originario di Aversa aveva realizzato a Prata di Principato Ultra. Il ragazzino raccontò tutto al padre che decise di denunciare ai Carabinieri quanto accaduto al figlio. Furono così avviate le indagini e il 13enne, ascoltato in ambiente protetto con il sostegno di psicologi, è stato ritenuto attendibile dai professionisti e dagli inquirenti, con una serie di riscontri, in primis i messaggi a sfondo sessuale inviati dal sacerdote sul cellulare del ragazzino.
Il prete fu quindi arrestato nell’ottobre del 2021 con un’ordinanza di custodia cautelare del Gip presso il Tribunale di Avellino. I Carabinieri attraverso una perizia informatica recuperarono anche le foto del 13enne nudo rimosse dal prete da un dispositivo elettronico e scoprirono preservativi nella camera e nel bagno di don Livio.
A rendere nota la condanna definitiva a carico del sacerdote è l’associazione “Rete l’abuso”, la quale si occupa dei sopravvissuti agli abusi sessuali del clero.
I magistrati della I Sezione Penale della Corte di Cassazione, fa sapere l’associazione in una nota, hanno confermato la condanna emessa nei confronti del sacerdote in primo grado dal Tribunale di Avellino ed in appello a otto anni di reclusione, rigettando per inammissibilità l’appello dei difensori. Ricordiamo che la sentenza per don Livio era stata emessa dai magistrati della IV sezione della Corte di Appello di Napoli nel giugno del 2023 mentre la sentenza di primo grado era stata emessa il 24 novembre 2022, dal Tribunale di Avellino. Il Pubblico Ministero aveva chiesto la pena di undici anni di reclusione.
L’allora 13enne e i genitori costituiti parte civile nel processo sono stati rappresentati dall’avvocato Mario Caligiuri del foro di Roma mentre il sacerdote è stato difeso dagli avvocati Carlo Di Casola e Giampiero De Cicco. Dopo la condanna definitiva don Livio Graziano dovrebbe tornare in carcere.
“La famiglia ha espresso gioia per questa patita sentenza che gli ha reso quella giustizia che la Chiesa non ha reso” fa sapere Rete l’abuso.
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