Come era prevedibile è arrivata a stretto giro di posta la reazione dal parte del Direttore del Parco Angelo De Vita all’ordinanza con la quale il sindaco di Ottati, Edoardo Doddato ha deciso di aprire la caccia ai cinghiali per 45 giorni.
“Ritengo che l’ordinanza del sindaco – afferma il direttore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Alburni, De Vita – sia soltanto una provocazione. Di fatto non è prevista dalla legge e chi materialmente effettuerà l’attività di caccia al cinghiale commetterà un reato. Doddato ritengo intenda porre l’attenzione su una problematica importante che, in ogni caso, non si può risolvere con la caccia. È un problema avvertito in tutta Italia non solo nelle aree protette”.
Il Direttore del Parco rispedisce al mittente le accuse di inerzia ricevute dal primo cittadino di Ottati.
“Abbiamo attivato i selecontrollori per gli abbattimenti selettivi, sono circa una cinquantina, ed altri 200 se ne aggiungeranno a breve, poi ci sono le catture, abbiamo erogato circa 400mila euro per recinzioni elettriche, negli anni abbiamo destinato degli indennizzi a chi ha subito dei danni. Abbiamo fatto quello che la legge ci ha consentito di fare”.
– redazione –
Abbiamo fatto abbiamo fatto
fate una sola cosa
eliminate il parco
No, egregio direttore De Vita, non è proprio esatto quel che dice. In materia di ordinanze ex art. 54, co,. 2, del Tuel n. 267, come anche chiarito dall’art. 1 del decreto del Mininterno del 5.8.2008, il Sindaco agisce extra ordinem e, quindi, chi esegue non commette reato. Il reato, invece, lo commette chi non adempie ai propri doveri e rimane inerte innanzi al dilagare di vere e proprie invasione di cinghiali. Che comportano pericolo alla pubblica incolumità. Ricordo le morti di Cefalù. I danni materiali alle colture e il terrore di questi animali selvatici nella popolazione sono visibili e avvertibili ovunque. Meno che a Vallo della Lucania, dietro la scrivania, è chiaro. La verità è che l’Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano ha disatteso completamente gli scopi e le finalità per le quali è stato istituito. Invece di portare benessere e ricchezza alla gente, ha prodotto solamente disagi e miseria. Le chiedo, egregio direttore, ma voi dove vivete? Qualche volta vi affacciate sul mondo “esterno”? Suvvia, un po’ di serietà non guasterebbe, anche sulla questione cinghiali. So che è un po’ faticoso, ma date un’occhiata su Google e leggete quante ordinanze del genere i Sindaci dal Nord al Sud sono stati costretti ad adottare. Altro che provocazione, ci vuole coraggio!
E no, egregio Direttore, non è proprio come dice lei. Un Sindaco che adottato un’ordinanza ex art. 54, co. 2, del Tuel 267/2000, come confermato dall’art. 1 del decreto Mininterno 5.8.2008, agisce extra ordinem innanzi a esigenze di integrità fisica della popolazione e per la sicurezza urbana e del supremo bene pubblico. La verità è che innanzi al dilagare dell’invasione di cinghiali che arrivano innanzi casa nel centro del paese, un Sindaco si vede lasciato solo dalle Istituzione preposte. Lei sa benissimo quali sono le Istituzione cui compete l’obbligo morale e civile di intervenire in materia. Se non lo sa, mi scriva in privato che glielo dico io. Intanto, osservo che l’Ente Parco del Vallo di Diano e del Cilento fu istituito per portare qui benessere e ricchezza, invece in questi anni ha portato disagio e miseria. Pasquale non ha torto quando dice “…eliminate il parco”. E’ inutile, aggiungo io.