Presentata ieri, presso i locali del “Bar Trezza” a Pantano di Teggiano, l’Associazione per lo studio della lingua e della cultura locale “More Dianense”.
Si tratta di un’iniziativa dalla valenza culturale molto importante che ha la finalità di promuovere lo studio, la salvaguardia e la conservazione della cultura di Teggiano e della sua “lingua”, il dialetto, che di essa è veicolo insostituibile.
Presieduta dallo studioso di Lingua e Cultura locale Vincenzo Andriuolo, dell’Associazione fanno altresì parte il professore Salvatore Gallo, nella sua qualità di vice presidente, lo scrittore e poeta Cono Cimino, nella sua qualità di segretario e i soci fondatori Domenico Cimino, Michele D’Alessandro, Cono D’Elia, Enzo Manzolillo, Enza Morena, Federico Lepore, Vincenzo Pisapia e Fabio Ragone.
“L’obiettivo è sicuramente ambizioso – ha riferito il presidente Vincenzo Andriuolo -. Consapevoli, infatti, che perdere pezzi di linguaggio significa perdere pezzi di cultura, siamo convinti che l’unico modo per conservare la nostra ‘teggianesità’ sia quello di conservare il nostro dialetto, reintegrandolo nelle relazioni quotidiane e abituare le giovani generazioni ad utilizzare la lingua. Ovviamente – ha continuato il presidente Andriuolo – questo processo ha bisogno di strumenti adatti e, pertanto, tutte le attività devono essere svolte rispettando i canoni del metodo scientifico. E’ questa l’unica via che ci consente di fare seriamente questo lavoro di recupero. Non seguire il metodo scientifico significa improvvisare, significa fare altro da ciò che ci siamo imposti di fare”.
Alla presentazione dell’Associazione erano presenti, tra gli altri, oltre ai rappresentanti della stampa locale, anche il sindaco Michele Di Candia, alcuni consiglieri comunali, il presidente della Pro Loco di Teggiano Biagio Matera e rappresentanti della cultura del territorio.
“Sono contento di constatare che intorno a questo progetto ci sia tanto entusiasmo – ha riferito nel suo intervento il sindaco Di Candia -. L’Amministrazione comunale è vicina a tutte le importanti iniziative culturali e questa associazione, che si prefigge di conservare la nostra lingua utilizzando il metodo scientifico, è l’unica che può assicurare il conseguimento di questo obiettivo e noi, come Amministrazione, siamo obbligatoriamente tenuti a sostenerla. E questa è l’unica iniziativa di qualità che può consentirci di conservare la nostra lingua e abituare le giovani generazioni ad utilizzarla”.
L’Associazione si dota dell’Organismo Tecnico-Scientifico, garante delle coerenze di metodo delle iniziative, rappresentato dalla professoressa Carolina Stromboli, linguista, docente di Linguistica Italiana e di Dialettologia presso l’Università di Salerno e dal professore Giuseppe Mea, glottologo, docente in quiescenza di Lingua e Letteratura italiana presso l’Università di Porto e Minho, in Portogallo.