La simulazione di un processo penale ad opera di giovanissimi studenti ha preso vita questa mattina a Teggiano nella monumentale cornice della Santissima Pietà.
L’incontro, organizzato dal Comune, rientra nel progetto “Cittadinanza e Costituzione. La scuola in Comune”, giunto alla seconda edizione, patrocinato dalla Fondazione Giovanni Falcone e coordinato dall’assessore comunale Maddalena Chirico.
La simulazione del procedimento, che vede coinvolti due fratelli accusati di omicidio, è stata curata dagli studenti del Liceo Artistico di Teggiano e dell’I.T.C. “A. Sacco” di Sant’Arsenio sotto la guida dell’avvocato Rocco Pinto.
Al tavolo dei lavori che hanno introdotto la “messa in scena giudiziaria”, moderati da Pasquale Lapadula, erano presenti il sindaco Michele Di Candia, il Direttore Generale della Banca Monte Pruno Michele Albanese, il presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Tommaso Pellegrino, il vicepresidente della Provincia di Salerno Carmelo Stanziola, l’onorevole Piero De Luca e il Presidente del Tribunale di Lagonegro Luigi Pentangelo.
Presenti, tra gli altri, il Capitano Davide Acquaviva, Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, il Maresciallo Francesco Pennisi, Comandante della Stazione di Teggiano, Raffaele Accetta, presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, oltre a numerosi avvocati del Foro di Lagonegro.
“I giovani devono capire che comportamenti assumere in una società civile – ha affermato il primo cittadino – e noi siamo orgogliosi del nostro progetto che ha un’elevata valenza culturale”.
Agli studenti del progetto è giunto da Palermo anche un videomessaggio di congratulazioni da parte di Maria Falcone, sorella del noto magistrato vittima della Strage di Capaci.
Pellegrino ha posto l’accento sull’importanza nel territorio dei presidi di legalità, garantiti dall’azione messa in campo dalle Forze dell’Ordine.
“Parlare di legalità è necessario, – ha affermato il Direttore Albanese – perché abbiamo bisogno che il territorio cresca con fondamenta forti, soprattutto in questo particolare momento storico in cui valori e ideali latitano. Ma legalità non è soltanto una parola, è un principio che bisogna assimilare”.
“Nella Costituzione – ha chiarito il Presidente Pentangelo prima della simulazione del processo penale – la legalità non è citata espressamente perché è lo spirito intero di tutta la Carta che rimanda a questo valore sostanziale, di partecipazione. Diversamente dal rispetto delle leggi come ubbidienza, la partecipazione richiede consenso e approvazione”.
– Chiara Di Miele –