Ha avuto luogo ieri sera, presso il Teatro “Mario Scarpetta” a Sala Consilina, il secondo appuntamento della XXV edizione di “Teatro in Sala”, curata dall’associazione “I Ragazzi di San Rocco”.
La serata è cominciata con l’assegnazione del “Premio Campania lucana, Lucania campana” al ministro Roberto Speranza, originario della Basilicata. Da 13 anni la direzione artistica assegna questo riconoscimento ai cittadini provenienti dai territori dell’antica “Lucania” che, partendo dai loro paesi di origine, si sono distinti nelle arti e nelle professioni affermandosi a livello nazionale e non solo e quest’anno ha deciso di premiare chi nel corso di questa pandemia ha combattuto in prima linea e sta continuando a farlo. Il ministro ha fatto arrivare un suo messaggio.
A livello territoriale sono stati premiati i medici e gli infermieri del reparto Covid dell’ospedale di Polla rappresentato dal primario del reparto di Geriatria Angela Morra e i medici dell’USCA rappresentati dal dottor Luigi Cava. Per i volontari della Croce Rossa Italiana era presente Anna De Luca.
Presenti anche il regista di Sala Consilina Giuseppe Bonito e la protagonista de “L’Arminuta” Sofia Fiore. Il film è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Donatella Di Pietrantonio e parla della storia di una ragazzina di 13 anni costretta a lasciare la famiglia in cui vive per ricongiungersi con la famiglia in cui è nata, passando da un mondo ricco e moderno alla realtà povera e rurale delle campagne abruzzesi. L’Arminuta, uscito nelle sale il 21 ottobre, ha riscosso un grande successo di critica e di pubblico.
“Per me Sofia è stata un dono che è piombato anche per una serie di circostanze molto fortuite – esordisce il regista – C’è stata anche un po’ di casualità nel nostro incontro. Le sono molto grato perché gran parte della grazia, del mistero, della delicatezza e della forza che ha questo personaggio non è merito mio ma merito suo. Il mio incontro con lei è stato folgorante. Abbiamo incontrato più di 3mila ragazzine però con lei è stato folgorante perché ha un mondo enorme e ho avuto subito la sensazione che questo fosse quello che serviva al personaggio. Sofia è destinata ad una carriera importante da attrice”.
Il regista ha parlato anche del timore di non avere lo stesso apprezzamento del libro perché era diventato “un caso editoriale enorme. Per chi traspone un film da un libro non è un bene perché sai che hai altri 300mila registi che hanno già girato il loro film. Il film ha avuto successo perché sono stati i lettori a farsi promotori”. Nel film c’è tanto del suo passato e del suo paese d’origine. Adesso è impegnato a girare una serie per la RAI e a breve inizierà un nuovo lavoro cinematografico.
Per la giovane Sofia questa è la prima esperienza come attrice e parlando dei casting e del suo rapporto con Bonito sottolinea come il regista sia “riuscito a trovare una parte di me che nessuno conosceva e gliene sono grata perché ho scoperto un talento solo grazie a lui. A me è sempre piaciuto il cinema e vedendo film e serie tv mi aveva sempre appassionato questo mondo. Ci ho provato ma non pensavo di essere scelta perché al casting, essendo aperto a tutti, c’erano ragazzine che studiavano già recitazione e teatro e non pensavo sarebbe andata così. Quando mi hanno preso è stato strano e pensavo a come la mia vita sarebbe cambiata”.
I premi e i doni consegnati sono stati realizzati dai ragazzi del Liceo Artistico “Pomponio Leto” di Teggiano, guidati dal professore Germano Torresi, e raffigurano reperti archeologici ritrovati a Sala Consilina. A calcare il palcoscenico “The Untouchable Band” composta da dieci musicisti attivi nel panorama della musica afroamericana.