“Siamo isolati da cinque anni. Non chiediamo di avere il ponte di Brooklyn, ma chiediamo per l’ennesima volta e cortesemente quello che ci spetta”.
Si apre così l’intervento della famiglia Spadola da Ruoti, alle prese con problemi di isolamento ormai da febbraio 2014. Quando il Comune di Ruoti emanò una ordinanza di divieto di transito sul ponticello denominato Avriola che collega la loro abitazione con l’esterno.
A distanza di cinque anni la famiglia però lamenta la mancata risoluzione del problema, della quale se n’è occupato anche il programma “Le Iene” con il giornalista Mauro Casciari nell’ottobre del 2014. Problemi relativi alla sicurezza che richiedono lavori e di conseguenza fondi da investire. Per la vicenda, come raccontato dalla famiglia Spadola, la Regione Basilicata ha messo a disposizione del Comune 168mila euro.
“Ad oggi, però, abbiamo assistito – ha sottolineato la famiglia Spadola – solo al montaggio delle reti metalliche che garantiscono il passaggio pedonale. Per il resto, siamo chiusi in casa dal 14 febbraio 2014, a seguito di una ordinanza del Comune stesso che ci vedeva appunto chiusa l’unica via d’accesso alla nostra abitazione”.
Insomma, ben poco sarebbe cambiato rispetto ad esattamente cinque anni fa. Già tempo fa l’amministrazione comunale proposte alla famiglia il trasferimento momentaneo nell’abitato di Ruoti, in un appartamento ammobiliato, per il periodo necessario per l’esecuzione dei lavori, al fine di agevolarli il più possibile.
“Nulla è cambiato, siamo sempre alle solite. Il sindaco Scalise – aggiunge la famiglia Spadola – è venuta a farci visita di persona e si è resa conto delle reali difficoltà che quotidianamente viviamo. Si è dimostrata sensibile alla situazione, ma ad oggi nessuno ci ha mai contattati per darci la risposta che da anni attendiamo. Vorremmo solo sapere in via definitiva se si potrà mai fare qualcosa, se quei soldi stanziati dalla Regione verranno realmente utilizzati per il ponte”.
La famiglia Spadola chiede risposte certe per capire la realtà della situazione a distanza di cinque anni da quella ordinanza che li ha isolati.
– Claudio Buono –