“L’indipendenza economica è uno step importante per tutte le donne e soprattutto per le donne che vivono situazioni di violenza familiare”. Ad affermarlo è la consigliera regionale di Parità, Ivana Pipponzi, soddisfatta per l’attivazione dello “Sportello Lavoro e Autonomia” dedicato alle donne vittime di violenza di genere.
Lo sportello è dedicato alle donne che si rivolgono al Centro antiviolenza ed ha l’obiettivo di ricollocarle al lavoro e migliorarne il livello di occupabilità. Saranno inoltre istituite delle borse di lavoro. “Riteniamo che per uscire da situazioni di violenza – spiega l’Associazione Telefono Donna – di cui la violenza economica è uno dei modi per tenere le donne bloccate in relazioni basate sulla sopraffazione, oltre ciò che già offriamo (colloqui di sostegno, consulenze psicologiche e legali, ospitalità), sia necessaria un’indipendenza economica che permetta alla donna di poter essere autonoma dall’uomo violento e quindi di poter fare una scelta di libertà”.
Ad occuparsi dello sportello sarà Rosa Solimeno. Il progetto è stato reso possibile grazie alle donazioni ricevute dall’Associazione Telefono Donna dalla vendita dei biglietti del concertone “Una, Nessuna, Centomila”, tenutosi all’Arena Campovolo di Reggio Emilia l’11 giugno dello scorso anno, dove si sono esibite Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Giorgia, Elisa e Gianna Nannini.
“Si tratta – ha spiegato Pipponzi in merito al progetto- di una validissima iniziativa voluta e realizzata dall’Associazione Telefono Donna con l’intento di offrire conoscenze e servizi di orientamento professionale. Il reperimento di un lavoro da parte della donna vittima di violenza porta alla sua indipendenza economica e permette alla stessa di essere autonoma dall’uomo violento e, quindi, di poter fare una scelta di libertà. L’inclusione economica, dunque, è il primo passo per l’inclusione sociale. Perciò occorre che anche le istituzioni si facciano maggiormente carico di percorsi e interventi che aiutino le donne a uscire dalla condizione di subalternità attraverso il raggiungimento della libertà economica”.