Si è svolto ieri a Polla un tavolo tecnico per parlare dei problemi riguardanti il Giudice di Pace, convocato dal sindaco Rocco Giuliano e dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Corleto. All’incontro erano stati invitati a partecipare tutti i sindaci dei Comuni che rientrano nella competenza del Giudice di Pace di Polla ma si sono presentanti solo il vicesindaco di Salvitelle Francesco Perretta e quello di Sant’Arsenio Rosario Capozzolo.
L’Ufficio è gestito esclusivamente dal Comune pollese e, in vista di un incremento delle competenze delegate agli Uffici del Giudice di Pace che diventeranno nel 2021 dei piccoli Tribunali, si rende necessaria la collaborazione di tutti i Comuni. Per questo motivo è stato chiesto un maggiore sostegno politico e una distribuzione equa delle spese.
“Il Giudice di Pace non è solo di Polla ma appartiene a nove Comuni – commenta il sindaco Giuliano –. Attualmente l’Ufficio è uno dei più operosi della provincia, abbiamo avuto dalla Regione Campania due dipendenti a costo zero e in più i ragazzi del servizio civile danno il proprio contributo. Se un Comune non riesce a tirar fuori dal Bilancio una somma per un servizio per i cittadini vuol dire che non c’è volontà politica. Bisogna tramutare le parole in impegni”.
“Nel 2018 gli abitanti totali dei nove Comuni erano 19mila mentre oggi sono oltre 18mila, segno che stiamo morendo lentamente – aggiunge Corleto -. Moriamo anche perché non riusciamo più ad essere Amministrazioni che mantengono i servizi. Con il decreto legislativo 116 del 2017 dal prossimo 31 ottobre 2021 avremo un piccolo Tribunale con competenze maggiori. Bisogna stare vicino ai cittadini e dare loro un servizio quanto più vicino possibile. Non chiudiamo l’Ufficio perché i sindaci non si sono presentati ma diamo un cattivo esempio. Questa Amministrazione comunque manterrà l’Ufficio”.
Le spesa annua è di 21.100 euro e la quota per abitante è di 1,14 euro. Polla, comune più popoloso, dovrà pagare 6.010,387 euro, Auletta 2.532,965 euro, Caggiano 3.015,435 euro, Pertosa solo 757,841 euro, Petina 1.235,759 euro, San Pietro al Tanagro 1.926,464 euro, San Rufo 1.851,363 euro e Sant’Arsenio 2.110,08. Il Comune di Salvitelle, il più piccolo, dovrà pagare 575,777 euro.
Perretta ha sottolineato come il Comune sia disposto a mantenere il presidio e pagare la cifra per il bene dei cittadini. Anche l’Amministrazione di Sant’Arsenio ha deciso di aderire alla proposta. Più volte è stata richiesta la convocazione di tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza dei paesi coinvolti.
Presenti all’incontro anche i consiglieri di minoranza di Polla, l’assessore Maria Citarella e l’assessore Giuseppe Curcio che ha ritenuto la situazione “espressione del fallimento della politica del territorio”.
“Non si può fare una riunione indipendentemente dalla presenza o assenza di un sindaco – dichiara il capogruppo di minoranza Fortunato D’Arista –. E’ una mancanza di rispetto verso i cittadini di Polla che mantengono le spese. Il sindaco sta facendo mettere sotto i piedi i cittadini pollesi per non prendere una posizione. Non vogliono che Polla diventi un piccolo Tribunale”.
– Annamaria Lotierzo –