“Gerardo Ritorto. L’uomo, l’imprenditore e il politico” è questo il titolo dell’evento che ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri a Polla per ricordare l’assessore regionale all’Industria e all’Artigianato scomparso in un tragico incidente il 15 maggio del 1982.
L’Amministrazione comunale ha scoperto un’epigrafe posizionata accanto al cippo nella Piazza intitolata proprio al lungimirante politico. A benedire l’opera è stato don Donato Romano.
L’incontro ha avuto inizio con la proiezione di un video dal titolo “Una ballata per Gerardo”, la lettura della sua poesia più nota “Custumo antico” e un minuto di silenzio. I saluti iniziali sono stati affidati al primo cittadino Massimo Loviso che ha sottolineato come “la differenza generazionale non mi ha concesso di conoscere personalmente Gerardo Ritorto ma nei miei 23 anni di partecipazione alla vita politica cittadina ho potuto conoscere il suo impegno, la sua dedizione e la sua passione per la politica e per il territorio attraverso atti e documenti che portano la sua firma. Era un uomo poliedrico che ha lasciato tracce importanti non solo in politica. Si è sempre battuto per il Vallo di Diano e per Polla convinto che per far uscire il Mezzogiorno da un’arretratezza atavica era indispensabile promuoverne lo sviluppo attraverso l’esaltazione delle risorse locali. Era portatore di una cultura riformista e in meno di un ventennio era riuscito a scalare tutte le tappe di uno straordinario percorso politico. Ancora oggi il Vallo di Diano piange il suo figlio migliore”.
Il vicesindaco Giuseppe Curcio ha rivolto un pensiero per il compianto assessore commentando che oggi ha l’onore di avere la delega alle Attività Produttive e di occuparsi e di promuovere l’Area Industriale di Polla che lui ha voluto, pensato e progettato. Ha presentato anche l’imprenditore e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana Vittorio Paravia.
Paravia nel suo intervento ha approfondito l’aspetto dell’imprenditoria e dell’associazionismo soffermandosi anche sull’uomo portatore di “valori che non tutti hanno come la vera amicizia, lealtà, collaborazione, stima, rispetto, simpatia ed empatia che creava nei rapporti umani”.
Sono seguite delle testimonianze dei giornalisti Giuseppe Galzerano ed Enzo Cutolo.
“Non sono stato un grande frequentatore di Gerardo, lo conoscevo anche bene – dichiara l’onorevole Enzo Mattina – L’ho conosciuto nel ’74 durante la rivolta di Eboli e si è stabilito un rapporto di simpatia. Aveva quella che viene definita la visione cioè vedendo i problemi dell’oggi riusciva ad immaginare quali fossero i problemi del domani. Faceva parte di un’area del mondo confindustriale che cominciava ad immaginare che si doveva fare qualcosa di diverso e di più. La politica non è solo la quotidianità ma è anche il saper guardare avanti e correre dei rischi. Ho sempre creduto in Città Vallo e da sindaco proposi il primo programma che fecero solo alcuni paesi e brevettammo un marchio. Abbiamo un Vallo di Diano diverso e i paesi totalmente abbandonati. Recuperiamo l’unione dei Comuni”.
“Per ovvi motivi non ho avuto modo di conoscerlo direttamente però in quel tempo ero la concorrenza perché ero figlio di un sindaco democristiano – spiega il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Francesco Cavallone – Bisogna riconoscere la capacità, l’intuito, l’intelligenza delle persone che sono state capaci di andare oltre. Ho trovato uno dei suoi atti firmati e lui è stato il secondo presidente della Comunità Montana. La sua figura è sparita troppo presto come quella del senatore Quaranta. Se avessero avuto il tempo di mettere in pratica le loro idee avremmo avuto un territorio diverso. Stiamo cercando di fare un ragionamento territoriale. Vorremmo creare un Comando di Polizia Municipale unico”.
Presenti, tra gli altri, il consigliere provinciale Pasquale Sorrentino, il consigliere regionale Corrado Matera e i figli Vanni, Nunzio, Mimmo e il genero Michele. E’ stato consegnato un opuscolo contenente articoli e alcuni suoi scritti.