Grande partecipazione, ieri sera, al convegno su “Fate Presto: il sisma e la memoria” organizzato dalla parrocchia di Palomonte, in collaborazione con la Protezione Civile e la Pro Loco.
L’evento che ha visto tra gli altri, la presenza di illustri relatori, testimoni e dei volontari della Protezione Civile di Palomonte e Caggiano, ha toccato temi importanti su cosa l’evento catastrofico ha portato via ed ha lasciato. Il sisma del 23 novembre 1980 non è stato soltanto il momento della morte e della distruzione, ma anche il tempo dell’aggregazione, del volontariato e soprattutto della nascita della Protezione Civile e della pianificazione. Una terribile catastrofe come quella del sisma dell’Irpinia, che fece riflettere sul ruolo dello Stato e le modalità con cui venivano forniti gli aiuti alle popolazioni terremotate, indimenticabile l’appello del Presidente della Repubblica Sandro Pertini a “Fare Presto”.
“Il terremoto segnò un periodo storico che ancora oggi, le popolazioni del Sud si portano dietro: il prima e il dopo terremoto – spiega il sociologo Antonio Nuzzolo – L’immediato post sisma, fu caratterizzato da tanti momenti di aggregazione, di condivisione, ma la ricostruzione fece cambiare radicalmente gli usi delle popolazioni”.
“Con la ricostruzione -conclude Nuzzolo- terminò il ruolo importante svolto dalle Piazze dei paesi, l’agorà, dove tutti si riunivano e discutevano dei temi cruciali riguardanti il futuro delle città”.
Tanti i cambiamenti che il terremoto ha portato con sé. Dopo il 1980, infatti, il Mezzogiorno si è trascinato dietro una “zavorra”, fatta di fondi elargiti dallo Stato che sparirono, di prezzi che lievitarono, di commissioni d’inchiesta e di una industrializzazione fantasma. Ma tra le tante cose, il sisma segnò un passaggio importante: la pianificazione e la prevenzione, fino ad allora assente, degli aiuti e dei soccorsi in caso di emergenza.
“La Protezione Civile in caso di emergenza, ha un piano di soccorsi e di aiuti che prima del terremoto non c’era e soprattutto, non ha funzionato. Oggi –spiega l’esperto in pianificazione della Protezione Civile, Modesto Lamattina- ci sono i nomi e responsabilità. Tutto è predisposto per il migliore ed immediato funzionamento della macchina organizzativa dei soccorsi e degli aiuti umanitari”. Un ruolo importante dunque, quello svolto dal volontariato e dalla Protezione Civile nei momenti di crisi e nelle emergenze”.
– Mariateresa Conte –