A Montesano è il giorno del dolore per l’ultimo saluto a Vincenzo Fico.
Una comunità silenziosa e devastata che questa mattina ha accolto il feretro del 13enne morto prematuramente in una piscina di un agriturismo di Padula durante una giornata spensierata con gli amici. Una giornata fatta di giochi, prima di incominciare il nuovo percorso di vita alle scuole superiori stroncato da un’immane tragedia.
T-shirt, lacrime, note musicali delicate e palloncini bianchi hanno caratterizzato il triste momento. Un doloroso abbraccio è stato quello riservato a mamma Antonella, papà Giuseppe e a Giovanni, suo fratello maggiore.
Ma a caratterizzare la funzione è stata la Parola del Vangelo che, in un doloroso momento fatto di smarrimento e molteplici quesiti, ha posto al centro il tema della speranza. “Chi spera nel Signore non resta deluso” il salmo scelto e recitato durante la funzione, un invito a credere nella volontà divina nonostante l’illogica comprensione per la mente umana e gli interrogativi.
Ad officiare la funzione il Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro, S.E. Mons. Antonio De Luca, insieme ai parroci don Donato Ciro Varuzza, don Antonio Romaniello, don Fernando Barra, don Michele De Luca.
Presenti anche il sindaco di Montesano Giuseppe Rinaldi, la sua Amministrazione, la sindaca di Padula Michela Cimino, il sindaco di Casalbuono Attilio Romano, il consigliere regionale Corrado Matera, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Omnicomprensivo di Montesano Antonietta Cantillo, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina Veronica Pastori, il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Buonabitacolo Gianni Mirabello e gli agenti della Polizia Municipale di Montesano.
Ad abbracciare Vincenzo la famiglia dell’oratorio: il 13enne, infatti, partecipava alle attività parrocchiali e aveva fatto parte, circa un mese fa, del Grest, il campus estivo. Sul feretro, a testimonianza del legame eterno, proprio la maglietta dell’oratorio.
“Momenti come questo – ha affermato Padre Antonio nell’omelia – ci aprono alla riflessione. Perchè, Dio? Perchè ci privi degli affetti prematuramente, così? Interrogativi che nutrono la nostra sofferenza. Le persone più care vengono affidate a Dio e qui si nutrono di eterna bellezza. Che il ricordo di Vincenzo possa essere monito a vivere degnamente il nostro presente“.
“Esprimo alla famiglia il cordoglio della comunità in tutte le sue componenti – ha detto il sindaco Rinaldi a fine funzione – non è la prima volta che ci troviamo a riflettere vicino a delle rose bianche. Ringrazio i colleghi Sindaci per il cordoglio e la vicinanza. Oggi non c’è una famiglia che non pianga Vincenzo. A voi giovani la speranza di poter riprendere la vita, a noi adulti di andare avanti nonostante sia difficile. Che la sua bontà sia ricordo per tutti noi“.
“Nella tragicità c’è una luce forte che arriva – ha affermato la Dirigente Cantillo – solo nella logica divina possiamo trovare ristoro e le anime più care e belle vengono affidate a Dio per toglierle dalla cattiveria umana. Esprimo vicinanza“.
La tragica fine di un giovane è sempre particolarmente sentita dalle mamme e proprio per questo un pensiero è stato espresso da una di loro: “Caro Vincenzo, ci mancherai tanto. Eri sotto i nostri occhi, speravamo di averti tra noi, ma sei volato in alto, più in alto, nell’abbraccio di Dio, certi che nuoterai nella Sua Eternità“.
Ultimo saluto affidato a don Donato che ha invitato tutti a ripetere il salmo 24: “Possiamo provare tutto ora, ma non la delusione! Perchè lui non è deluso, cari mamma e papà, lo avete reso felice e anche voi, amici, che siete rimasti lì e non siete scappati. Non possiamo mai essere delusi dal Signore, che ci dona il Paradiso. E a te, Giovanni, il compito più bello: realizza il meglio che puoi della tua vita, siete una gioia“.
All’uscita dalla chiesa un volo di palloncini bianchi, le campane a festa, il rombo di auto e il canto “Verso l’alto” intonato dai ragazzi hanno accompagnato il feretro verso il cimitero.
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