Nei giorni scorsi a Monte San Giacomo si è tenuta una significativa iniziativa realizzata e voluta da Adolfo Marone in ricordo del suo antenato Paolo.
L’evento è stato organizzato col supporto logistico del Comitato Sangiacomesi nel Mondo, presieduto da Walter Nicodemo, da tempo impegnato nel recupero della memoria dei Sangiacomesi che hanno contribuito, nel corso dei secoli, alla storia del comune.
Nello specifico, Adolfo Marone, coadiuvato nelle ricerche presso l’archivio di Stato e l’archivio parrocchiale locale dall’ingegnere Vincenzo Nicodemo, ha deciso di far realizzare una lapide commemorativa per ricordare un illustre antenato della famiglia: Paolo Marone, nato nel 1771 e avviato agli studi giuridici a Napoli. La sua brillante carriera ebbe il culmine nella nomina a Presidente della Gran Corte Criminale della Calabria Ultra Prima.
Nel corso alla sua attività si distinse per l’alto senso della giustizia e per qualità umane e professionali, ricordate unanimemente al momento della sua scomparsa, nel 1832.
In un significativo opuscolo, realizzato dagli stessi discendenti, è possibile difatti leggere la suggestiva orazione funebre pronunciata in occasione dei solenni funerali celebrati a Reggio, e diversi sonetti scritti da avvocati che ebbero modo di conoscerne le doti.
“Uno spaccato importante di un tempo lontano e di uomini di Legge che hanno scritto una pagina importante della nostra storia”, commenta la sindaca Angela D’Alto.
Alla scopertura della lapide erano presenti la prima cittadina Angela D’Alto e l’intera Amministrazione comunale, il presidente della camera penale “Alfredo De Marsico” di Lagonegro Carmine Viglione, il presidente dei Sangiacomesi nel Mondo Walter Nicodemo con i primi rientrati per le festività dal Sud Africa, dalla Germania e dagli USA, lo storico locale Giovanni Lovito, il parroco don Vincenzo Gallo, rappresentanti della Pro Loco e del Forum dei giovani e diversi cittadini.
La lapide recita ‘Qui nacque l’8 febbraio 1771 Paolo Marone
Che per la profonda cultura giuridica e per l’assoluta integrità morale. Fu chiamato ai più alti gradi della Magistratura del Regno delle Due Sicilie fino ad assumere la prestigiosa carica di Presidente della Gran Corte Criminale Calabria Ultra Prima per volontà del re Ferdinando Il di Borbone con Regio Decreto dell’8 giugno 1831. Il 18 agosto 1832 mori in Reggio Calabria e fu sepolto con solenne pontificale nella Cattedrale della Città”.