Emozioni e sensibilizzazione ieri pomeriggio a Monte San Giacomo in occasione della 5^ edizione del Premio “Sicurezza e Legalità” organizzato dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Aps Onlus, nell’ambito dell’evento “Tutti insieme per la vita” che si è svolto nel Palazzo Marone.
L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Monte San Giacomo, dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e dalla Regione Campania, in collaborazione con la Pro Loco e il Forum dei Giovani di Monte San Giacomo, Radio ICN New York e l’Associazione “La Stanza di Giò”. Ideatore del Premio, condotto dal presentatore radiofonico Anthony Pasquale, è Biagio Lisa, originario del piccolo centro valdianese e presidente dell’AFVS – Sezione di Ragusa.
“Il Premio è un canale per poter parlare di sicurezza stradale e dell’applicazione delle norme del Codice della Strada, ma soprattutto per fare prevenzione” ha esordito Lisa.
Presente l’intera Amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Angela D’Alto, che ha accolto nel suo paese “una rete che si muove su tutto il territorio nazionale a cui abbiamo subito voluto aderire, perché è un onore e perché il tema della sicurezza stradale è sentito ma difficile da trattare. Il Vallo di Diano – ha aggiunto – è stato funestato da tragedie che sconvolgono le famiglie. Nella maggior parte dei casi si può e si deve fare qualcosa. Serve un gioco di squadra per ridurre gli incidenti stradali, per far capire ai ragazzi che si può passare una serata in allegria ma senza mettersi al volante se non si è lucidi. Così come è importante che tutte le Istituzioni mettano in sicurezza tratti stradali sconnessi. Sono tutti tasselli che messi insieme rendono possibile quel mosaico dell’abbattimento del numero degli incidenti stradali che devono diventare sempre di più una probabilità, ma non una possibilità”.
Nel corso dell’evento sono stati consegnati attestati di merito al pilota di rally Gianluca D’Alto, formatore attraverso lezioni teoriche a scuole e prove pratiche in pista, all’Associazione “La stanza di Giò” con Donato e Lucia Cafaro, alla Pro Loco di Monte San Giacomo, a Gianfranco Santopaolo del Centro “Una Speranza Onlus”, al presidente dell’Osservatorio Nazionale Vittime della Strada Erdis Doraci, all’ing. Giuseppe Pisano, ad Anthony Pasquale, alla Diocesi di Teggiano-Policastro rappresentata per l’occasione dal parroco don Vincenzo Gallo, al locale Forum dei Giovani e alla giornalista Rai Patrizia Angelini, che ha saputo raccontare attraverso le sue interviste “La vita che resta” dopo le tragedie della strada.
Attestato di merito anche a Salvatore Della Luna Maggio, Assistente Capo della Polizia Municipale di Teggiano, resosi protagonista del salvataggio di tre giovani finiti con l’auto in un canale. Della Luna Maggio riuscì a tirarli fuori prima che l’acqua potesse invadere l’abitacolo. “Sono onorato di ricevere questo riconoscimento. Mi sono trovato in quel momento nel posto giusto e sono stato fortunato nel poter intervenire e poterlo raccontare oggi” ha dichiarato, visibilmente emozionato, durante la consegna del Premio. Presenti insieme all’Assistente Capo anche il sindaco di Teggiano Michele Di Candia e l’assessore Marisa Federico.
Profonda commozione, invece, nel corso della consegna degli attestati alla memoria di alcune vittime della strada, purtroppo tutte giovanissime. A ritirarli i familiari, tra cui tante “mamme coraggio” che dopo anni combattono ancora contro il dolore della perdita dei loro figli, strappati alla vita dalla strada. Gli attestati sono stati consegnati alla memoria di Raffaele Aiello, Michele Gallitiello, Loreto Pippa, Walter Gallitiello, Nunzia Rinaldi, Nicola Caporrino, Vincenzo Pasquale, Domenico Pantoliano e un ricordo è andato anche ai familiari di Franca Di Bella, che anni fa perse la vita investita da un’auto a Silla di Sassano.
Emozionante anche il momento in cui sul palco sono salite la moglie e le figlie di Luigi Morello, compianto Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Sala Consilina, morto a causa del Covid. Morello si è sempre distinto per un’ampia opera di prevenzione e di sicurezza stradale all’interno delle scuole del territorio e non solo. Lui, che per lavoro era costretto a fare i conti con la dura realtà delle numerose vittime della strada, e che una volta salvò la vita ad una bambina che, in autostrada con la famiglia, si era sentita male durante il viaggio e per fortuna trovò sul suo cammino “un angelo” che la soccorse. “Papà cercava di prevenire gli incidenti stradali nelle scuole anche con parole molto dure – ha ricordato la figlia Francesca -. Noi speriamo che abbia lasciato un segno e che questo Premio sia la dimostrazione che ci è riuscito“.