Cultura, sapere e bellezza come unici elementi per contrastare il bullismo. Si è incentrato su questi aspetti il convegno sulla legalità, sicurezza e giustizia, scuola e bullismo che si è svolto nell’aula consiliare del comune di Caselle in Pittari.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale “Valorizziamo Caselle” ed ha visto la partecipazione di molti studenti delle scuole medie del territorio e del liceo classico di Sapri.
Sulla legalità si sono confrontati il Presidente dell’Associazione culturale “Valorizziamo Caselle”, Rocco Ettorre, che ha ringraziato i presenti e anticipato i temi del convegno. Ha salutato il pubblico il Sindaco Maurizio Tancredi che ha sottolineato quanto la legalità e la sicurezza siano pilastri fondamentali anche in una piccola comunità come quella di Caselle.
“Non siamo esenti da questi problemi, ci lavoriamo da anni – ha detto – ma i capisaldi della società sono famiglia e scuola, devono gettare le basi per formare i futuri uomini”.
Tra i relatori il Dirigente scolastico dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Sapri Corrado Limongi: “Rispettare le regole vuol dire rispettare gli altri, farlo non significa essere buoni ma intelligenti”.
L’intervento della dottoressa Annarita Ettorre si è invece incentrato sul sapere e sulla bellezza quali unici elementi a non provocare violenza. Le due facce della legalità e del rispetto delle leggi, con un excursus da Platone al Processo di Norimberga, sono stati al centro dell’intervento dell’avvocato Franco Maldonato.
Hanno salutato i presenti il nipote dell’eroe Joe Petrosino, Nino Melito Petrosino e il professore Salvatore Mario Senatore. Ha chiuso il convegno, moderato dal giornalista Lorenzo Peluso, il Procuratore Generale, nonché Presidente Emerito della Suprema Corte di Cassazione, Vitaliano Esposito: “Il ricorso al diritto penale deve essere l’ultimo stadio, bisogna far rispettare le leggi, imposte dall’alto, ma prima ancora seguire le regole di correttezza”.
Esposito è stato per anni a capo della Procura Generale della Cassazione: “Ho esercitato le mie funzioni con umiltà ed ho reagito non solo contro la legge ma anche contro la sentenza ingiusta”.
– Marianna Vallone –