Un lungo e silenzioso corteo composto da migliaia di persone ha partecipato alla fiaccolata organizzata per ricordare il Maresciallo Francesco Pastore ed il Carabiniere Francesco Ferraro, i due militari tragicamente scomparsi lo scorso sabato a Campagna.
Presente in testa il sindaco di Campagna, Biagio Luongo, con i rappresentanti istituzionali di altri comuni salernitani e con i cittadini. Il corteo si è ritrovato in Piazza Caduti di Nassirya. Presenti tanti bambini con uno striscione per ricordare i due carabinieri che prestavano servizio presso la Stazione di Campagna, appartenente alla Compagnia dei Carabinieri di Eboli.
Il corteo ha poi raggiunto la Cattedrale di Santa Maria della Pace dove è stata officiata una Santa Messa. Fasci di fiori e centinaia di lumini accesi, poggiati a terra dinanzi alla caserma e sul luogo dell’incidente, bigliettini e rosari: è la vicinanza di una comunità stretta nel dolore. Il parroco ha poi celebrato una messa in ricordo dei militari.
Ad accogliere il corteo due gigantografie dei militari eroi, adornate con lumini e cuori, a significare la riconoscenza della comunità.
“Non sono con voi fisicamente perché impegnato a Roma con i vescovi campani ma lo sono spiritualmente e con tutto il cuore”. E’ quanto espresso dall’Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, S.E. Monsignor Andrea Bellandi, nel messaggio letto ieri sera.
“Non ci sono parole umane che possano sollevare l’animo e dare conforto di fronte a questa immane tragedia, che ha colpito due famiglie, interi paesi, l’intero corpo dell’Arma e anche la nostra città di Campagna. – ha osservato S.E. Monsignor Bellandi – Questi due giovani portavano entrambi il nome del santo più amato e popolare nel nostro paese: Francesco. E forse anche da lui avevano ricevuto un animo nobile, colmo di grandi ideali, disponibile al servizio degli altri: un animo puro e generoso, che si rispecchiava nei loro volti luminosi. Un destino, ai nostri occhi incomprensibile, li ha portati via al culmine della loro giovinezza. Signore della vita non riusciamo a comprendere e ad accettare umanamente questa tragedia, ma ti chiediamo di essere vicino ai loro genitori, ai loro cari e a tutti coloro che oggi piangiamo questi nostri giovani fratelli. Sappiamo che nessuna lacrima versata è indifferente al Tuo cuore, come lo sono state quelle di Tua Madre quando pendevi dalla Croce. E sappiamo che quelle lacrime del Venerdì Santo si sono tramutate in stupore e gioia incontenibile il mattino di Pasqua”.
Dunque, l’augurio e la preghiera di S.E. Monsignor Bellandi: “Che sia questa la speranza, che possa recare un po’ di pace e un orizzonte di luce a tutti coloro che oggi sono invece oppressi dal buio dell’angoscia e del rancore. Avvolgi tutti noi, i nostri due giovani, i loro familiari e amici, le popolazioni dei paesi coinvolti, ma anche, oso dire, chi ha causato tanto male con la sua condotta, scellerata, nel manto della Tua Misericordia”.