Quello della ludopatia è un tema sensibile in gravissima crescita che sta diventando una piaga sociale a tutti gli effetti che attacca, paradossalmente, le fasce sociali meno abbienti, quelle che non possono permettersi di spendere ingenti capitali. Spesso vista, in maniera semplicistica, come “vizio del gioco”, la ludopatia è un disturbo psicologico a tutti gli effetti. Il PSI Camerota ha mosso una proposta per contrastare il gioco d’azzardo e minimizzare i rischi a cui vanno incontro le persone affette da questa piaga, perchè la lotta dev’essere una missione non solo politica ma anche sociale per le nuove Amministrazioni comunali.
La proposta, protocollata al sindaco del Comune di Camerota dal coordinamento di zona del PSI, nasce da una ferma decisione, anche ideologica e di buon senso, di contrasto serrato verso questa sfibrante forma di malattia e dal fatto che proprio Camerota risulta al secondo posto, tra i centri del Basso Cilento, nella spesa legata al gioco d’azzardo con 6,61 milioni di euro all’anno sperperati dalla popolazione. “Il particolare momento di disagio sociale ed economico che stiamo attraversando – si legge nella proposta – ha accentuato il ricorso al gioco come fonte di possibile recupero di risorse finanziarie, anche da parte di inoccupati e di coloro che perdono il lavoro. Un modo per sognare e per non vedere cosa accade attorno; una possibile evasione che, solo inizialmente, sembra a costo zero: un gratta e vinci non si nega a nessuno. Anche lo slogan ‘Gioca il giusto’ appare difficile da condividere: cos’è il ‘giusto’ quando l’Europa e l’Italia stanno attraversando una delle crisi economiche più pesanti degli ultimi decenni? Di certo non abbiamo bisogno di spingere a giocare giovani disoccupati, anziani in difficoltà e casalinghe che non riescono a far quadrare il loro bilancio. A tutti si promette di vincere facile, di vincere prima e di più. Sarebbe ora di mettere uno stop definitivo a questa ingannevole pubblicità perché l’unica cosa certa è che giocando di più si può perdere di più“.
Secondo il PSI Camerota “si è posta anche una scarsa attenzione sui costi sociali che questa patologia comporta: le sue specifiche caratteristiche causano infatti pesanti conseguenze che gravano non solo sul giocatore ma anche sui suoi familiari, sia per gli aspetti puramente psicopatologici che per quelli economici e relazionali. È un circolo vizioso analogo a quello che si crea in tutte le forme di dipendenza, per cui l’astinenza dalla droga spinge a cercare la droga, che mentre soddisfa un bisogno ne crea contemporaneamente un altro di maggiore intensità“.
La proposta presentata al sindaco Scarpitta fornisce ai Comuni l’occasione per gestire concretamente, nella quotidianità, i problemi legati all’aumentare di sale da gioco e slot machine. “Abbiamo deciso – fanno sapere dal PSI Camerota – di far richiesta al nostro primo cittadino di prendere in seria considerazione il dramma che sta emergendo sempre più tra le disperate fasce sociali e che sta colpendo sempre più le fasce deboli (giovani e disoccupati) con un’ordinanza“. Quest’ultima deve prevedere la chiusura delle sale slot (nei locali autorizzati) dalle 22:00 alle 15:00, l’obbligo di esposizione di un apposito cartello, in luogo ben visibile al pubblico, contenente in caratteri evidenti formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro e, al contempo, l’obbligo di esposizione all’esterno del locale di un cartello indicante l’orario di apertura della sala giochi e di funzionamento degli apparecchi e la chiusura dei locali situati nei pressi di luoghi sensibili, come istituti scolastici, chiese e bar.
– Chiara Di Miele –