Con un tributo accorato, ieri sera, la comunità di Buonabitacolo ha ricordato nella Chiesa della Santissima Annunziata, don Amedeo Parascandolo, parroco della gente che amava stare tra la gente.
L’occasione è stata la presentazione di una piccola raccolta di memorie da parte di tre laici e tre ecclesiastici editato dall’onorevole Enzo Mattina che nel 2018, giunto ad un momento di riflessione profonda sulla sua vita, è tornato indietro con la memoria fino a riconoscere chi gli ha fornito i fondamenti su cui sviluppare la sua tempra caratteriale. Figura fondamentale fu proprio don Amedeo.
“Il mio primo contatto con don Amedeo è legato alla nascita del Circolo locale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, che determinò una crescita della socialità perché noi adolescenti imparammo a stare insieme e ad organizzare attività in comune – racconta Mattina – Devo al caro parroco la dedizione al lavoro, l’interesse per il sapere inteso come forma di amore per la conoscenza. Don Amedeo ci indirizzava a questi principi con il racconto di figure esemplari quali San Giovanni Bosco, San Filippo Neri, presentate con un linguaggio vicino a noi giovani. Mi ha insegnato la lealtà, la solidarietà, il rispetto per la diversità. Nel tempo ho capito che di lui mi piaceva la concretezza: non era solito parlare per astratto ma sempre con esempi di vita. Queste lezioni me le sono portate dentro: ho conservato quei valori e sto cercando di capire se sono stato in grado di rispettarli. Questo testo è un ringraziamento a don Amedeo”.
Hanno partecipato alla presentazione del testo “In Ricordo di don Amedeo Parascandalo” il parroco Antonio Garone, il sindaco Giancarlo Guercio e il vescovo Mons. Antonio De Luca, i quali a proprio modo hanno narrato degli aneddoti personali nei confronti del parroco. Gli interventi sono stati intervallati dagli accompagnamenti musicali del Maestro Tonino Angone che ha eseguito all’organo musiche di Johann Sebastian Bach ed Ennio Morricone accompagnando il coro Gebel Mar Elias con canti mariani.
“Don Amedeo è una di quelle persone fortemente presenti. Ho la sensazione di saperlo in sacrestia, a casa. Una presenza viva, continua. – dichiara il sindaco – Don Amedeo voleva essere nel tutto: era presente nel dialogo e nelle relazioni con gli altri non per rispondere alla forma sacerdotale, ma desiderava davvero esserci, aveva cuore. Come aneddoto, ricordo che dopo la processione del Venerdì Santo si andava dalla famiglia Parascandalo. Don Amedeo che era solito accoglierci in chiesa, in quel caso ci ospitava anche in casa. Un tratto che lo caratterizza è la generatività nelle riflessioni, nelle emozioni, nell’affetto che riservava alle persone”.
“Non ci turbiamo perché Dio ce l’ha tolto ma gioiamo perché il Signore ce l’ha donato – ha affermato il Vescovo De Luca – Ho conosciuto don Amedeo in età adulta, quell’età in cui ha dimostrato ancor di più la sua umiltà. Sempre legato e obbediente al vescovo, ha attestato grande rispetto e condivisione nonostante la sua annosa esperienza. Don Amedeo non era mai banale, aveva un’ammirazione per il mondo, la società e i giovani. Era un prete inclusivo, generativo e contento. Non creava barriere né contraddizioni. Da uomo concreto amava stare nei paradossi della quotidianità”.
Le persone entrano nella vita del prossimo per una ragione, per una stagione o per sempre: don Amedeo è entrato in quella dei buonabitacolesi e di quanti ha servito con l’esercizio sacerdotale, per sempre.