Una situazione disperata per gli operai della Ergon, senza stipendio e a rischio licenziamento. Una vicenda annosa che urge di una soluzione immediata per scongiurare il peggio. Ne abbiamo parlato con Vittorio Esposito, Commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Sa 3.
- Come si può uscire da questa crisi?
“Uscire dalla crisi è semplice, basterebbe che i comuni morosi nei confronti della Ergon, pagassero i loro debiti. Parliamo di 10 milioni di euro che l’azienda deve percepire. Sono stati inviati gli atti ingiuntivi a quasi tutti i comuni. Qualcuno sta trattando con l’azienda e altri hanno impugnato il provvedimento“.
- Intanto i tempi si allungano e a subirne le conseguenze sono sempre i lavoratori.
“Purtroppo è una situazione pregressa, mi dispiace e sono vicino a loro. Al momento se i comuni morosi non dovessero saldare i loro debiti, l’unica possibilità per tenere in vita le aspettative di lavoro degli operai dipende dalla legge regionale sui rifiuti che, doveva essere approvata dal Consiglio Regionale già nel mese di Gennaio ma, a oggi ancora è sulla carta. In pratica, la legge quadro, permetterebbe la ricollocazione dei lavoratori quindi si scongiurerebbe il pericolo licenziamento”.
- Molti degli operai in questione sono senza lavoro e senza cassa integrazione, quale futuro per loro?
“Il dramma più grande della vicenda è proprio questo, la Ergon negli anni ha perso molte commesse e alcuni operai non hanno trovato più collocazione, poi per un errore all’italiana derivante da un codice sbagliato, è stata bloccata la cassa integrazione, però sembra che il problema sia stato risolto e, in tempi brevi dovremmo di nuovo usufruire dello strumento che darebbe ossigeno ai lavoratori”.
- Un appello agli operai.
“Sono vicino a loro, cercherò nelle mie possibilità di risolvere i problemi, faccio appello alla Regione affinchè venga approvata la legge sui rifiuti per dare luce ai tanti operai che stanno vivendo nell’oscurità”.
– Antonio Citera –
ma se proprio lui ha venduto il ramo rifiuti ad ergon facendo fallire di fatto l ergon mettendoci sul groppone altri 30 stipendi. ora gli operai sono la sua preoccupazione. doveva penzarci quando ha venduto il ramo a ergon agli operai. adesso e tardi