Il sindaco di Auletta Pietro Pessolano ed un tecnico del comune sono stati rinviati a giudizio dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lagonegro per il reato di abuso in atti ufficio.
La vicenda che ha portato a processo il sindaco del piccolo comune del Tanagro risale al 2010 quando viene inviato un esposto anonimo al Comune segnalando il cambio di destinazione d’uso di un immobile di proprietà del primo cittadino. Nello specifico un fabbricato agricolo, stando a quanto contenuto nella segnalazione sarebbe stato trasformato in civile abitazione.
In seguito all’esposto partono tutte le attività di verifica su quanto segnalato e l’ufficio tecnico comunale sempre nel 2010 emette un’ordinanza di demolizione di quanto realizzato abusivamente. Ordinanza che però con il passare degli anni non viene rispettata e probabilmente è lo stesso autore del primo esposto a scriverne un secondo nel 2012. Questa volta la segnalazione non viene inviata al Comune, bensì alla magistratura per denunciare la mancata applicazione di quanto previsto nell’ordinanza dell’ufficio tecnico. Partono così le indagini da parte della Procura della Repubblica che, in base agli elementi raccolti, decide di chiedere il rinvio a giudizio del sindaco Pessolano e del tecnico comunale che aveva firmato l’ordinanza di demolizione poi non rispettata.
Per l’abuso in atti di ufficio è prevista una pena che va da 1 a 4 anni di reclusione.
Intanto, il Tribunale di Lagonegro ha assolto con formula piena il sindaco di Auletta Pietro Pessolano dall’accusa di diffamazione presentata da due consiglieri di minoranza nel 2011,“perché il fatto non costituisce reato”.
– Erminio Cioffi –