Dodici interventi infrastrutturali in Campania, finanziati anche con Fondi Ue e demandati all’ANAS come soggetto attuatore, sono fermi per problematiche varie, soprattutto procedurali: per molti di essi è concreto il rischio di revoca delle risorse comunitarie. È la denuncia dell’ACS, Associazione dei Costruttori Salernitani.
“La politica, ad ogni livello istituzionale – dichiara il presidente dell’ACS, Antonio Lombardi – è ancora troppo lenta sia nei processi decisionali sia nell’attivazione degli interventi programmati e finanziati”. I 12 progetti infrastrutturali legati al sistema dei trasporti e della viabilità programmati in Campania sono stati finanziati per quasi mezzo miliardo di euro con risorse pubbliche e private.
“Molti di questi interventi – commenta il presidente Lombardi – hanno goduto di assegnazioni di risorse da parte del Cipe, in qualche caso sospese, annullate e poi rideliberate, che aggiungono la beffa al danno. Sbloccare immediatamente questi interventi demandati all’ANAS e aprendo i relativi cantieri, sarebbe un importante segnale di svolta che darebbe ossigeno al comparto delle costruzioni e rilancerebbe l’economia, in particolare il settore del turismo”.
Dei dodici interventi incomprensibilmente fermi quattro riguardano la provincia di Salerno, tra i quali rientrano anche l’asse autostradale Salerno-Reggio Calabria – Macrolotto 2 dal km 108+000 al km 139+000 (81.610.000 euro assegnati dal Cipe) e l’asse autostradale Salerno-Reggio Calabria dallo svincolo di Contursi a quello di Sicignano degli Alburni (18,5 milioni assegnati dal Cipe).
“Occorre intervenire con la massima sollecitudine – conclude Lombardi – affinché queste opere non rimangano sulla carta e svaniscano definitivamente le opportunità di cofinanziamento comunitario, riorganizzando uffici e competenze per rompere finalmente il circolo vizioso della complessità procedurale che fin qui ha condizionato in negativo i meccanismi di programmazione, destinazione e materiale utilizzo dei finanziamenti europei”.
– redazione –