Giunge dal consigliere di minoranza al Comune di Roscigno, Crispino Rizzo, un manifesto che punta il dito contro il sindaco Pino Palmieri e la sua rinuncia al vitalizio dopo aver ricoperto la carica di consigliere regionale nel Lazio all’epoca della Giunta Polverini.
“Il Sig. Pino Palmieri – scrive Rizzo – non ha ceduto un bel niente, anzi con una tracotante sfacciataggine ha reclamato la restituzione di contributi versati dal popolo italiano. Dopo due anni di annunci, solo nel dicembre 2014, e solo dopo la legge regionale 12/2014, rinunciava al versamento dei contributi volontari per maturare il diritto al vitalizio; ricordo che il Palmieri infatti per conseguire il diritto al vitalizio doveva versare volontariamente all’incirca 3 anni di contributi volontari, per poi, fatte salve abrogazioni o eliminazioni di questo ripugnante vantaggio, averlo, successivamente, a 65 anni, (ovvero nel 2034); doveva aspettare 20 anni dal versamento di una somma certamente consistente e non alla portata di tutti i lavoratori italiani“.
“Non è il solo consigliere regionale che ha rinunciato al versamento dei contributi volontari – continua ancora Rizzo – ma tantissimi altri della sua regione e anche di altre regioni, che però sono consapevoli che non si trattava di rinuncia ma la scelta di un altro privilegio“.
Il consigliere dell’opposizione roscignola continua poi nel suo manifesto contro il primo cittadino accusandolo di aver chiesto “la liquidazione dei contributi versati (dal popolo italiano 2010-primi mesi 2013) nel dicembre 2014. Questa volta però niente proclami, niente comunicati stampa, anzi ha taciuto e si è guardato bene dal dichiararlo e diffondere la notizia di aver preteso la ‘restituzione’ di quanto versato in suo conto dal popolo italiano“.
“L’ex consigliere Palmieri – scrive ancora Rizzo – ha intascato, a dispetto di tutte le dichiarazioni e di tutti gli onesti lavoratori italiani, dopo solo due anni di lavoro, la modestissima somma di 55.000 euro circa. Si è ben guardato dal dichiararlo!“.
“Altro che rinuncia al vitalizio. – si legge alla fine del manifesto pubblicato da Crispino Rizzo – Si è giocato sulla ambiguità della rinuncia per far credere agli italiani, ai roscignoli e alle persone oneste di aver rifiutato un privilegio. Si è costruita una odiosa menzogna per un fine politico dichiarato, essere rieletto. In un paese democratico chi tace coscientemente una verità, chi raggira un popolo, si dimette“.
– redazione –