Ancora riflettori accesi a Polla per l’ormai nota ordinanza emanata nei giorni scorsi dal sindaco Rocco Giuliano sul divieto per i maggiori di quattordici anni di mascherarsi in vista dell’imminente Carnevale.
Tale ordinanza, preceduta da un identico divieto emanato lo scorso anno, è stata dettata, come spiegato più volte dal primo cittadino, da motivi di sicurezza e prevenzione.
Della vicenda se ne è parlato questo pomeriggio al programma di approfondimento Tagadà, in onda quotidianamente su La7, nell’ambito della più ampia tematica inerente il Carnevale e l’emergenza sicurezza in relazione alle tensioni dovute all’attuale scenario internazionale e ai controlli a cui saranno sottoposti i turisti che trascorreranno tale festività a Venezia.
Il sindaco Giuliano, intervistato sull’argomento, ha ribadito la propria convinzione sulla necessità dell’ordinanza al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini pollesi e ha mantenuto la propria posizione anche dinanzi al provocatorio invito a pronunciarsi sull’opportunità di consigliare un simile provvedimento ai sindaci delle città di Venezia e Viareggio: “Non hanno bisogno di consigli, ma se lo fanno, fanno bene” ha infatti commentato il primo cittadino e riferendosi, invece, al celebre Carnevale di Rio de Janeiro ha dichiarato:“Questo è troppo per me”.
Al termine del servizio, la conduttrice del programma Tiziana Panella e il giornalista Alessandro Cecchi Paone hanno commentato la vicenda in studio dichiarando: “Polla non è il centro del mondo” e “non è certo un obiettivo sensibile”.
– Mariarita Cupersito –
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26/01/2016 – Polla: il sindaco annuncia alla radio il divieto di andare in giro in maschera per gli over 14
Da quale cattedra arriva la lezione!
Questi “docenti” mica sono stati unti dal Signore… Proprio per avere dato troppo spazio anche alle loro “lezioni”, (che, per moda, rarefazione di valori, assuefazione o, peggio, per adeguamento ed obbedienza) oggi ci troviamo perdenti su molti fronti.
Chi opera in TV è seguito da tanta gente per cui dovrebbe dare esempio di correttezza e rispetto per figure istituzionali e per comunità (grandi o piccole che siano). ANCHE PERCHE’ LORO NON SONO IL CENTRO DEL SAPERE DELLO SCIBILE UMANO.
Mario Senatore