La discussione al Senato del ddl Cirinnà, in programma il prossimo 28 gennaio, anima anche Salerno che, nell’ultimo weekend di luminarie, ha visto fronteggiarsi favorevoli e contrari in tre manifestazioni differenti. Palpabile la tensione e la preoccupazione per l’ordine pubblico, visto il confluire in città dei sostenitori di Arcigay, Forza Nuova e Sentinelle in piedi: per evitare lo scontro, il vice questore e capo della Digos di Salerno Luigi Amato ha schierato lungo il Corso Vittorio Emanuele un cordone di uomini in tenuta antisommossa.
Il dibattito è caldo: tra i cittadini di una Salerno blindata la giornata di ieri ha sicuramente favorito la discussione sulla necessità di un riconoscimento giuridico per le coppie formate da persone dello stesso sesso.
Come accaduto in altre cento città italiane, anche nel capoluogo di provincia Arcigay, insieme alle associazioni che sostengono la causa, è scesa in piazza per “Svegliati Italia”, la mobilitazione a favore dei diritti del mondo lgbt. “Crediamo che ogni amore debba avere gli stessi diritti e gli stessi doveri”: tanti cuori rossi, all’interno dei quali vi erano inscritti degli uguali, hanno marciato lungo la parte bassa del corso cittadino. “Per i diritti di una minoranza non si manifesta contro i diritti di tutti gli altri, non si ledono i diritti della maggioranza né si creano contrapposizioni. In questo Paese ci sono migliaia di famiglie con migliaia di bambini che hanno diritti limitati. Noi manifestiamo per questo” ha sottolineato Ottavia Voza, presidente di Arcigay “Marcella Di Folco”.
Di contro, le Sentinelle in piedi. Per quasi un’ora, in silenzio, a due metri di distanza l’uno dall’altro, leggendo un libro, hanno vegliato per l’esclusione dai diritti fondamentali delle persone e delle famiglie formate da gay, lesbiche e transessuali.
“Immigrazione morte dei popoli”. Uno sparuto gruppo di militanti di Forza Nuova, poi, nei pressi di Piazza Malta, ha esposto uno striscione con la frase che la scorsa settimana era apparsa davanti al centro di accoglienza di Sicignano. I neofascisti hanno poi urlato slogan contro il matrimonio egualitario. A contromanifestare, dall’altra parte della strada, un folto gruppo di studenti che hanno risposto all’attacco razzista con lo striscione “Aiuta un fascista a consultare i libri di storia”.
– Gianpaolo D’Elia –