L’Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering continua ad analizzare ed elaborare statisticamente il fenomeno delle morti sul lavoro, al fine di effettuare studi tesi ad individuare le misure di sicurezza più idonee per prevenire le morti bianche.
“Una lente d’ingrandimento che, mese dopo mese, porta alla concretizzazione di un’emergenza che non conosce evidentemente alcuna tregua – sottolinea Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio – ma che ci auguriamo possa contribuire ad una virtuosa riflessione della classe politica su questo tema che è, a tutti gli effetti, una piaga sociale incapace di rimarginarsi. Anzi”.
L’emergenza morti bianche in Italia continua: un incremento della mortalità del più 10 per cento è stato registrato da gennaio a settembre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014.
Le statistiche, aggiornate al 31 dicembre 2015, raccontano uno scenario tragico: la Lombardia continua a detenere il triste primato del numero di vittime registrate in occasione di lavoro (124), seguono la Campania (87), la Toscana (79), il Lazio (76), il Veneto (71), l’Emilia Romagna (69).
Tra i settori più colpiti dall’emergenza quello delle costruzioni, che conta ancora il maggior numero di vittime (sono 85, pari al 13,6 per cento del totale degli infortuni mortali), al secondo posto le attività manifatturiere (12 per cento delle vittime), al terzo posto trasporto e magazzinaggio (9,3 per cento), al quarto commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione autoveicoli e motocicli con il 6,4 per cento delle vittime.
Sempre quarantenni e cinquantenni i lavoratori più spesso coinvolti dagli infortuni mortali. Per la precisione, il 35,1 per cento di tutte le vittime del Paese aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (220 lavoratori) e il 24 per cento tra i 55 e i 64 anni (150 casi).
Le donne che hanno perso la vita nei primi nove mesi dell’anno in occasione di lavoro sono state 33. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 98, pari al 15,7 per cento del totale.
A livello provinciale, stando ai dati aggiornati al 31 dicembre 2015, è Roma a guidare la triste classifica con 47 morti bianche, seguita da Milano (35), Napoli (34), Bari (26), Torino (23), Brescia (21), Palermo (19).
La provincia di Salerno è ottava in Italia con 19 vittime.
– Filomena Chiappardo –
La maggior parte degli infortuni, come si evince dalla cronaca, sono comprese l’età tra 45 e 54 anni sono 220 poi età tra 55 e i 64 anni i casi di morte sul lavoro sono 150. Dovremmo parlarne con quella disgraziata della Fornero far andare in pensione le persone a quasi 70 anni. BISOGNA RIFLETTERE SU QUESTE COSE.