E’ figlio di un emigrante di Bella, in provincia di Potenza, Michel Santomenna, di 9 anni, il bambino rimasto vittima nella strage di Al Qaeda in Burkina Faso dove sono morte, complessivamente, 29 persone.
Il piccolo Michel è morto assieme alla madre, di nazionalità ucraina e ad altri componenti della sua famiglia, mentre si trovava nel Cappuccino Café di Ouagadougou di proprietà della famiglia Santomenna.
Michel era figlio di Gaetano Santomenna, partito dal piccolo centro lucano di Bella assieme ai suoi genitori per la Francia nel 1975 dal cui paese, successivamente, si era trasferito in Burkina Faso.
Dopo l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella, secondo cui “l’Italia perde un suo bambino e si stringe attorno al padre Gaetano Santomenna”, anche il sindaco di Bella Michele Celentano “esprime il cordoglio a nome della intera comunità e la vicinanza alla famiglia Santomenna ed in particolare a Gaetano, figlio della nostra terra, per la perdita del piccolo Michel”.
“Dinanzi all’ennesima strage compiuta in Burkina Faso da un manipolo di terroristi sanguinari, c’è un dolore ancora più forte, alimentato dall’orrore di una furia assassina che non ha risparmiato nemmeno un bimbo di nove anni – detto, attraverso il suo portavoce, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella – Non nascondo di essermi commosso dinanzi alla foto del piccolo Michel, pubblicata questa mattina dai giornali, pensando, da genitore, prima ancora che da uomo delle istituzioni, al dolore di un padre che si è visto sottrarre gli affetti più cari, in un modo così efferato. E per di più in nome di Dio: cosa quanto mai assurda ed inumana. A Gaetano Santomenna, originario di Bella, che nella strage ha perso moglie, figlio e altri parenti, voglio far giungere l’affettuoso abbraccio dei lucani, in uno con l’impegno della Regione Basilicata ad essergli vicino per aiutarlo a superare questo difficile momento della propria vita”
– redazione –
In questi terribili momenti si può solo tacere, stringersi
intorno alla Famiglia Santomenna e piangere e pregare.
Mi hanno detto di un Dio…
13 gennaio 2015
Ho sentito di un Dio…,
un Dio malefico
che abita nell’ombra
del cuore dell’uomo.
Un Dio che striscia
e s’insinua viscido,
fetido…
Alletta ed esalta;
alimenta vanagloria,
nel mondo si spande,
– onda resinosa –
e poi… si erge.
Esulta, il Maligno,
al torpor di mente;
e di odio si nutre
tra fratello e fratello.
Gioisce al vermiglio fluire
e nei fiumi di sangue
sguazza mai pago.
Non ama chi toglie la vita,
il Dio d’Amore…
Per nessun Dio è giubilo, tanto.
Spalanchi al sole il cuore,
l’uomo offeso,
pestato…
accechi il Dio di morte
che alberga nel buio;
ridesti il fratello “drogato”,
lo aiuti a capire,
ad amare…
Alla fine sarà vera gloria
di un unico Dio buono:
Dio di vita.
Mario Senatore
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