Il semaforo c’è ma non tutti lo vedono. In tanti lo ignorano, passando con il rosso.
A Salvitelle, nel paese della zona del Tanagro, senza vigili urbani, la segnaletica non viene osservata da tutti. La riqualificazione urbana nel centro storico mediante lavori di allargamento della piazza Belvedere e sistemazione delle zone adiacenti (Por Campania Fesr 2007-2013 Obiettivo operativo 6.3) ha comportato da mesi la chiusura al transito veicolare e pedonale nel tratto di strada tra la Casa Comunale e gli isolati 45 e 53 lungo la via Panoramica.
Si può accedere al centro storico mediante i percorsi alternativi: Via Panoramica E. De Nicola-Viale XXIII Novembre ’80 e viceversa, Via Panoramica E. De Nicola- Via Marco Manilio- Via Vittorio Emanuele e viceversa.
L’impresa Carucci Costruzioni Srl esecutrice dei lavori ha adottato tutte le cautele a garanzia di sicurezza del traffico veicolare provvedendo ad installare apposita segnaletica ed un semaforo. Che il semaforo sia rosso o sia già scattato il verde, non è tuttavia garanzia di viabilità sicura.
Capita, purtroppo, anche con il semaforo verde, d’incrociare nel tratto più stretto ed in una semicurva, auto e mezzi che provengono dalla direzione opposta. A nulla serve far notare all’automobilista inosservante delle norme stradali, il semaforo rosso nella sua direzione di provenienza.
Nel piccolo comune dell’entroterra salernitano dal 2007 (anno di pensionamento del vigile urbano) non c’è la polizia municipale e nel caso specifico del “semaforo”, all’imprudenza di alcuni conducenti fa eco la pazienza di altri.
– Lucia Giallorenzo –
Il problema viabilità e’ una croce che caratterizza tutti i paesi del vallo di diano .Si capisce che le regole ingabbiano il libero arbitrio individuale.ma tutelano la libertà e la democrazia di tutti.Questo dovrebbe essere il principio preponderante in ogni agglomerato sociale.Purtroppo i nostri sindaci trascurano in toto questo sano principio omettendo il più delle volte un dovere imprescindibile per chi amministra ,prendersi la responsabilità di provvedimenti a che impopolari ma che tutelano libertà di tutti anche punendo qualcuno (sacrificando talvolta il consenso).