Per gli uomini, la notte di passaggio tra il 31 dicembre e il 1° gennaio è una notte di festa, ma per gli animali si trasforma in un vero e proprio incubo infestato da tante luci scoppiettanti, da rumori improvvisi e ripetuti a intervalli irregolari, da colpi che improvvisamente esplodono nel buio e nel vuoto, sempre più ravvicinati e di intensità elevata.
Ogni anno i botti e fuochi artificiali causano la morte di almeno cinquemila animali.
“E’ importante ricordare – evidenzia Assunta Grippo Presidente di Fare Verde Cilento – che gli animali hanno una diversa percezione dei rumori: il loro udito, per esempio, è più fine del nostro. Non c’è da stupirsi, dunque, se noi troviamo divertente quel frastuono improvviso emesso da un botto, mentre il nostro cane, invece, fugge a gambe levate per cercare immediatamente un riparo sicuro. Inoltre, una componente dei fuochi per noi marginale, quella olfattiva, è particolarmente rilevante per i cani, che sono in grado di sentire odori a una concentrazione un milione di volte inferiore a quella percepita dall’uomo e a una distanza per noi inimmaginabile”.
“Per il 2015 il bilancio dei feriti è stato di poco più di 250 e non c’è stata nessuna vittima – continua – Secondo alcune ricerche, durante la notte di Capodanno, vengono immesse nell’atmosfera ingenti quantità di polveri inquinanti, pericolose non solo per l’ambiente ma anche per l’uomo e gli animali: infatti, oltre a danni causati da scoppi accidentali di botti il primo dell’anno, nelle città si supera il limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo fissato per il PM10, con un valore, a seconda delle città, da doppio a triplo rispetto alla media del periodo”.
“Quindi, a causa dell’aumento delle polveri sottili in questo giorno, soggetti come gli asmatici, gli allergici o tutte quelle persone che soffrono di patologie respiratorie – conclude Assunta Grippo- corrono inconsapevolmente elevati rischi. Per festeggiare l’arrivo del nuovo anno basta un unico botto, quello di una bottiglia di spumante”.
– redazione –