Vincenzo De Luca ha riferito ieri, nella seduta del Consiglio regionale, sulla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto insieme a Nello Mastursi e ad altre quattro persone (tra le quali il giudice Anna Scognamiglio) e sulla quale indaga la Procura di Roma.
Il Governatore De Luca, che fin dall’inizio ha sottolineato che la Regione è “parte lesa”, ha tentato ieri di “riabilitare” la figura del suo stretto collaboratore Mastursi: “Le sue dimissioni furono chieste per ragioni ovvie e di opportunità e non per il merito della vicenda”.
Quando il caso esplose, però, la prima mossa fu quella di comunicare che Mastursi lasciava perché non poteva più svolgere il doppio incarico (al partito e in Regione) e, successivamente, De Luca tentò di scaricare il suo braccio destro, spiegando: “Chi sbaglia con me è colpevole non una ma tre volte”.
Dura la reazione dell’opposizione. “Si tratta di una bugia politicamente assai rilevante, che difficilmente sarebbe tollerata altrove – ha dichiarato Valeria Ciarambino, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio – L’onore di un Paese vuole che, quando un politico mente, se ne vada a casa. Una bugia odiosa, perché sbandierata, oltre che sfruttando e sporcando i canali istituzionali, servendosi dei media, con la tracotanza e l’arroganza di chi si fa beffa di tutto e tutti”.
“De Luca, l’uomo forte, l’uomo solo al comando, colui che si circonda non di semplici collaboratori, ma di fedelissimi – ha sottolineato la grillina – questo De Luca, che ha fatto della fedeltà assoluta al capo l’emblema stesso del suo lungo regno ed il requisito imprescindibile per potersi meritare un qualunque posto nel suo entourage, vorrebbe farci credere che i suoi fedelissimi subivano pressioni per una nomina e lo facevano in modo autonomo, senza metterlo al corrente?”.
Anche Caldoro ha evidenziato la “bugia” di De Luca, che ha esposto la Regione ad una “brutta immagine”. Il consigliere Cesaro ha annunciato la mozione di sfiducia “nella speranza che anche altri la firmino”. Per l’ex Governatore il clima di “poca trasparenza” si respira anche in sanità e le “nomine dei commissari nelle Asl lo dimostrano”. “I nomi da dove sono stati selezionati? – ha chiesto Caldoro – Con quali criteri? Senza interpello?”.
La maggioranza, attraverso Borrelli e Mario Casillo, capogruppo del Pd, ha espresso solidarietà al Presidente De Luca, chiedendo anche “maggiore rigore nelle attività amministrative. Soprattutto nella sanità”.
– Filomena Chiappardo –