Il Comune di Padula, tramite delibera adottata dalla Giunta municipale, ha diminuito di circa il 25% il canone di locazione che la Wind (primaria società del settore delle telecomunicazioni), tramite una sua controllata, corrisponde all’Ente per poter mantenere sul suolo comunale un’antenna di ripetizione del segnale telefonico.
L’Amministrazione comunale, per evitare la rescissione anticipata del contratto, ha convenuto di rivedere il canone di locazione alle seguenti condizioni: canone annuo di locazione 7.250 euro, blocco della rinegoziazione per 4 anni, sublocazione onerosa per ogni gestore ospitato per 2.000 euro, spese di registrazione del nuovo contratto a totale carico del conduttore.
Dario Tepedino e il gruppo di minoranza intervengono sulla decisione presa dalla Giunta comunale: “Mentre da un lato l’Ente autorizza l’installazione di nuove antenne su suoli privati, dall’altro diminuisce i canoni di locazione laddove la compagnia ha realizzato interventi su beni di proprietà comunale – scrivono – La ragione di tale abbattimento è dovuta, si legge in delibera, “alla riduzione dei margini di utile per la società” e per evitare la rescissione anticipata del contratto, come se la Wind potesse, da un momento all’altro, “sradicare l’antenna e portarsela via!”.
“La decisione adottata dal Comune è palesemente condannabile, in quanto adottata in un particolare momento in cui si cercano di reperire risorse economiche gravando i cittadini di una maggiore imposizione fiscale. Paradossalmente, l’Amministrazione comunale, “dispiacendosi” di una società che ” vede ridotti i propri utili”, abbassa il canone di locazione da questa corrisposto, mentre lascia cadere le richieste avanzate dalla minoranza di “diminuire le tasse ai cittadini” – concludono – In pratica, si è comportata come un moderno Robin Hood che” toglie ai ricchi (canoni di locazione) per dare (nuove tasse) ai poveri… cittadini!”
– Filomena Chiappardo –