E’ stato inaugurato questa mattina il Centro Provinciale di accoglienza dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica (S.L.A.) presso il reparto di Neurologia Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi di Aragona” a Salerno.
Si tratta di un centro multidisciplinare per accogliere, assistere e curare i pazienti affetti da questa malattia complessa e rara dalle cause ignote, considerata al momento inguaribile, e per supportare anche le famiglie.
“Grazie al lavoro sinergico tra l’azienda ospedaliera e l’associazione A.I.S.L.A. abbiamo raggiunto due importanti traguardi: la formazione di un team multidisciplinare di specialisti composto da personale medico, infermieristico e riabilitativo – spiega il Direttore Generale A.O.U Salerno, Vincenzo Viggiani – e la realizzazione di un percorso di accoglienza per i malati e i loro familiari. Posso dire con fermezza che si tratta di un piccolo miracolo per la nostra provincia”.
In Italia i malati di S.L.A. sono circa 6mila e ogni anno si diagnosticano intorno ai 1500 nuovi casi. “E’ necessario non lasciare soli i pazienti e le loro famiglie dopo aver ricevuto la diagnosi – spiega Fulvia Massimelli, Segretaria Nazionale A.I.S.L.A. – Per questo motivo sono orgogliosa di inaugurare il centro di accoglienza proposto dall’Ospedale di Salerno, affinché diventi un progetto pilota da diffondere su tutto il territorio”.
Il centro provinciale per la S.L.A. offre assistenza al malato in regime di Day Hospital, per effettuare esami di laboratorio e trattamenti terapeutici, ambulatoriale per le prime visite di controllo dopo la diagnosi e, infine,di ricovero ordinario per pazienti provenienti dalla rianimazione o in emergenza. “Grazie a questo progetto, realizzato in circa 8 mesi di lavoro, l’ammalato viene seguito e monitorato nel corso del tempo dall’equipe ospedaliera, mentre i familiari seguiranno un percorso formativo per l’assistere domiciliare al paziente– aggiunge Pina Esposito, consigliere nazionale A.I.S.L.A. – Inoltre ogni ammalato sarà dotato di un badge di accesso facilitato al parcheggio, ascensore ed altri servizi in modo da rendere l’ingresso e la permanenza ospedaliera gradevole nel limite del possibile”.
La stanza del ricovero ospita già un paziente affetta da SLA da circa 2 anni.
“Entrando nella stanza di mia mamma, dimentico di essere in ospedale e allontano la tristezza che mi attanaglia da diverso tempo – racconta Antonella, figlia della prima paziente ricoverata nel nuovo centro assistenziale – Avverto affetto e dolcezza da parte degli infermieri nei confronti di mia mamma, oltre ad un’impeccabile professionalità e disponibilità da parte di tutto il gruppo di sanitari. Oggi è un giorno particolare per la mia famiglia, poiché mia mamma ha ricevuto questo grande regalo di assistenza ospedaliera proprio nel giorno del suo 77esimo compleanno.”
“L’associazione degli ammalati (AISLA) fornisce, inoltre, uno sportello di accoglienza per i pazienti e i loro familiari, – conclude Antonella Toriello, responsabile malattie neuromuscolari – con l’assistenza di volontari, il supporto di uno psicologo e la programmazione di incontri di gruppo”.
– Rosanna Raimondo –