E’ stato presentato ieri pomeriggio a Pertosa, presso il Museo MIdA, il libro autobiografico “Uccidendo Dio” scritto da Michele Ferrarese.
Il libro, diviso in 9 capitoli definiti da Ferrarese ‘Convulsioni’, racconta di esperienze e personaggi legati all’infanzia e all’adolescenza dell’autore che hanno contribuito ad abbandonare la religione e la spiritualità imposta dalla nascita per affrontare una militanza atea. Tematica fortemente discussa durante gli incontri dei ragazzi dell’associazione “La Preta” e da cui nasce l’idea di invitare Michele Ferrarese a presentare il proprio romanzo.
Anche il sindaco di Pertosa Michele Caggiano è intervenuto per manifestare la volontà di realizzare futuri incontri per approfondire il tema della religione e dell’ateismo all’interno delle piccole realtà territoriali.
“ ‘Uccidendo Dio’ è un libro difficile da leggere per chi crede in Dio. – afferma Luigi Nobile, direttore artistico del Museo Operazione Avalanche – Michele scrive artisticamente il percorso che lo conduce ad abbandonare la religione e la spiritualità da ragazzo credente e a guardare il mondo con gli occhi di un adulto ateo”.
Molteplici le tematiche affrontate da Ferrarese nel libro, a partire dal mondo della droga e la morte suicida di un ragazzo, la conflittualità con i genitori credenti, i rapporti avuti con un prete di una piccola parrocchia, l’amore adolescenziale per Elena che poi muore a causa della leucemia, con lo scopo di spiegare la rivoluzione interiore che ha spostato la visione di essere padrone della vita da Dio al singolo individuo.
“Sono orgogliosamente consapevole di essere figlio dell’illuminismo, inteso come consapevolezza e illuminazione nel guardare in modo differente gli accadimenti che mi orbitano intorno. – ha dichiarato l’autore – Ho liberato la mente da un’idea di Dio e della religione considerata opprimente ed eccessiva per apprezzare il valore di ogni unico e irripetibile soffio vitale”.
– Rosanna Raimondo –